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X blocca i link a Signal: dubbi su privacy e libertà di espressione

X ha adottato una misura controversa: il blocco della condivisione di link che rimandano a Signal, l’app di messaggistica crittografata scelta da giornalisti.
X blocca i link a Signal: dubbi su privacy e libertà di espressione
X ha adottato una misura controversa: il blocco della condivisione di link che rimandano a Signal, l’app di messaggistica crittografata scelta da giornalisti.
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La piattaforma di social media X, precedentemente conosciuta come Twitter, ha recentemente adottato una misura controversa: il blocco della condivisione di link che rimandano a Signal, l’app di messaggistica crittografata scelta da giornalisti, attivisti e informatori per garantire comunicazioni sicure e riservate.

Questa decisione è stata implementata senza alcun annuncio ufficiale da parte dell’azienda, generando preoccupazioni tra gli utenti e gli esperti di libertà digitale. La restrizione dei collegamenti a Signal solleva interrogativi sulla volontà della piattaforma di salvaguardare la libertà di espressione e il diritto alla privacy. Per molte persone, soprattutto coloro che operano in contesti sensibili, l’impossibilità di condividere link a questa applicazione potrebbe rappresentare un ostacolo significativo alla diffusione di informazioni rilevanti.

Signal è da tempo riconosciuta per il suo elevato livello di protezione dei dati, risultando uno strumento fondamentale per chi desidera mantenere private le proprie comunicazioni. Tra i suoi utenti vi sono giornalisti investigativi, attivisti per i diritti umani e whistleblower, che si affidano alla crittografia end-to-end per denunciare irregolarità senza il timore di ritorsioni. Limitare l’accesso a questa piattaforma su X potrebbe, dunque, ridurre le possibilità di segnalare abusi di potere, corruzione e violazioni dei diritti civili.

Una strategia più ampia quella di X: scopriamola

Questa mossa si inserisce in una strategia più ampia di X, che negli ultimi mesi ha introdotto diverse restrizioni, tra cui il blocco di collegamenti a concorrenti e l’imposizione di limiti alla condivisione di determinati contenuti. Tali scelte hanno suscitato forti critiche e acceso il dibattito su quale direzione stia prendendo l’azienda sotto la gestione attuale. Se da un lato X sostiene di voler contrastare lo spam e la disinformazione, dall’altro queste limitazioni sembrano incidere negativamente sulla capacità degli utenti di comunicare liberamente.

Il blocco dei link a Signal rappresenta un ulteriore segnale dell’evoluzione della piattaforma, sempre più orientata a controllare e restringere la diffusione di informazioni esterne. Questo approccio potrebbe compromettere la fiducia di molti utenti, soprattutto quelli che utilizzano X per condividere notizie rilevanti o per sensibilizzare su questioni di interesse pubblico.

Il futuro della libertà di espressione su X resta incerto, ma una cosa è chiara: ogni restrizione imposta su strumenti di comunicazione sicura rischia di limitare il diritto alla privacy e all’informazione, valori fondamentali in una società democratica.

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