Nessun risultato. Prova con un altro termine.
Guide
Notizie
Software
Tutorial

Webdesign: i trend da dimenticare nel 2017

Link copiato negli appunti

Quando si parla di webdesign moderno, è facile riferirsi a concetti come quello del minimalismo, del design responsive, delle progettazioni onepage o delle declinazioni più creative di Bootstrap. Tutti argomenti che definiscono la creazione di pagine web attuali, piacevoli da navigare, rappresentate nell'ottica dell'immediatezza e della semplicità, della fruizione rapida e condivisa su una miriade di dispositivi.

Eppure, vi sono molti trend vetusti di progettazione che continuano a sopravvivere imperterriti, nonostante siano poco user-friendly o anche solo sgradevoli alla vista. Quali sono, di conseguenza, le idee da escludere assolutamente quando si realizza un sito web?

La Rete è in continuo mutamento e, proprio per questo, nel tempo vengono a instaurarsi nuovi trend, pronti a scalzare i precedenti, rendendoli irrimediabilmente datati. Sul fronte del webdesign, si assiste a vere e proprie ondate: dopo anni in cui lo scheumorfismo ha prevalso, oggi il minimalismo è diventato un vero e proprio imperativo. Eppure, delle tendenze del passato continuano a sopravvivere nonostante la loro evidente incapacità di adattarsi alle esigenze del presente:

  • Pagine di caricamento: in un'era dove la fruizione web è istantanea, e l'attenzione dell'utente può essere attirata in pochissimi secondi, le splash page con la percentuale di caricamento non sono più ammissibili. È molto probabile, infatti, che l'utente trovi altrove le informazioni desiderate, prima ancora che la barra possa raggiungere il 100%;
  • Scheumorfismo: gli irriducibili delle icone dettagliate, perfetta riproduzione del reale, devono ormai rassegnarsi. Lo scheumorfismo, ovvero la riproduzione in un ambiente digitale di un elemento il più possibile fedele alla realtà, è ormai morto da diversi anni. I migliori designer puntano tutto sul minimalismo, con interfacce veloci, icone stilizzate e l'alleggerimento dei contenuti. Bisogna rinunciare, di conseguenza, a pulsante in stile glossy con ombreggiature, fotografie con riflessi a specchio e qualsiasi altro elemento grafico ricordi troppo da vicino il 2005;
  • Foto stock: l'acquisto di foto stock è certamente utile in ambito editoriale, dove spesso si è alla ricerca di scatti generici per accompagnare un articolo o un approfondimento. Non è più indicato, tuttavia, per presentare la propria azienda, un prodotto dettagliato o un servizio personalizzato: nell'era attuale, infatti, la riconoscibilità è tutto. Meglio spendere lo stesso denaro, allora, per assoldare un fotografo professionista affinché riprenda al meglio la propria azienda, i prodotti e i dipendenti;
  • Flash: con HTML 5 e CSS3 il ricorso a Flash è diventato molto meno popolare rispetto al passato. Oggi infatti tale tecnologia permane giusto per la definizione di player video e musicali e, in ogni caso, sempre come alternativa ad HTML 5. Considerato, inoltre, come Flash non sia nemmeno pienamente supportato dai dispositivi mobile, perché investire su una tecnologia ormai in fase di abbandono?
  • Musica di sottofondo: sarà forse l'effetto nostalgia, quella dei primi anni 2000 quando si rimaneva ammaliati per la riproduzione di un brano all'apertura di un sito, a spiegare la sopravvivenza della musica di sottofondo nelle pagine web moderne. Oltre a irritare l'utente, il quale probabilmente verrà disturbato nell'ascolto in streaming del suo artista preferito, questa scelta estende indebitamente i tempi di caricamento, risultando estremamente invasiva;
  • Pop-up: all'alba del 2017, una miriade di portali online ancora ricorre ai pop-up, sia per offrire agli utenti offerte promozionali che come strategie per mostrare alcune funzioni del sito. Non solo risultano del tutto fastidiosi, ma la gran parte degli utenti nemmeno potrà approfittarne: gran parte dei browser moderni, infatti, blocca di default l'apertura di finestre pop-up.

Via Six Revisions

Ti consigliamo anche