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La durata della visita é un concetto che non ha senso

Spiegazione del perché il concetto di durata di una visita sia errato.
Spiegazione del perché il concetto di durata di una visita sia errato.
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Mi capita spesso di sentire riferimenti alla durata di una visita o alla permanenza su una pagina di un sito.

Vogliamo finirla? Non esiste il concetto di durata di una visita. Vediamo perché.

Da un IP arriva la richiesta di accesso ad un componente di un sito. Puà essere una pagina, unÂ’immagine o una semplice richiesta di servizio al server. In teoria, un gruppo di richieste provenienti dallo stesso IP dovrebbero significare che quella è una visita. Se arrivano richieste da due IP diversi, diciamo che sono due visite. Falso, anzi, falsissimo (non si può dire, vero?)

Ipotizziamo che il primo accesso dallÂ’IP 1 arrivi alle 12.01 e lÂ’ultimo accesso arrivi alle 12.33. Poi non ce ne sono più. Mai più. Potremmo dire che quella era una visita.

Sbagliato. La maggior parte delle aziende esce con un solo IP verso Internet. Possono esserci centinaia di visitatori a navigare e non ci sarebbe nulla di strano che due visitatori navigassero lo stesso sito nello stesso tempo, soprattutto se è un sito importante o se fornisce informazioni di pubblica utilità .

Quindi quella che a noi pareva una visita, in realtà  erano due. Quanto durava ognuna delle due? Boh!

Nella stessa situazione di prima, ipotizziamo che dopo una trentina di minuti dallÂ’ultimo accesso ne arrivino altri dallo stesso IP. Si tratta sempre della stessa visita o è unÂ’altra? Boh! Uno potrebbe tranquillamente essersi interrotto per andare a bere un caffè e continuare dopo, oppure sono due visite diverse.

Nella stessa situazione di prima, dopo lÂ’ultimo accesso, ne arriva una serie a distanza di pochi minuti da un IP diverso. Ahh, ecco. Una visita diversa.

Chi lÂ’ha detto? E se si trattasse dello stesso individuo che si è sconnesso e riconnesso in dial-up? Avete presente quante volte capita? Oppure cÂ’è una rotazione degli IP (con alcuni firewall e dispositivi di routing si imposta, per evitare alcuni problemi legati al riconoscimento).

Insomma, comunque la mettiamo, non siamo in grado di distinguere le visite tra loro. Anche i programmi di statistica ci si mettono, perché i time-out che usano per distanziare gli accessi di visite diverse non sono mai chiari (e molti non sanno che vanno configurati in funzione di parecchi altri parametri).

Per le pagine si applicano le stesse considerazioni. Tanto per farla breve, non è affatto detto, in relazione a quanto detto sopra, che se da un IP arrivano due richieste di pagine diverse, vuol dire che sÂ’è finito di leggere la prima e si sta leggendo la seconda.

1) forse ho aperto le due pagine (nelle aziende è standard avere 5 sessioni aperte e non solo per i super tecnici. Lo fa anche la mia segretaria!) e le ho ancora entrambe aperte;

2) forse la seconda richiesta, pur se dello stesso IP, è una persona diversa;

3) forse la seconda sessione sÂ’è aperta, ma scopro che non mi interessa ed io invece sto proseguendo a leggere la prima!

Basta così? Siete convinti che il tempo di permanenza non è calcolabile? Si può solo calcolare la distanza tra due richieste di accesso da un IP, ma questo non significa quasi nulla.

Forse con una toolbar si potrebbe avere qualche informazione aggiuntiva o con la registrazione di qualche “biscottino”. Saremmo sempre a non aver alcuna informazione certa, però. Perché? Ci arrivo.

Ipotizziamo di essere riusciti a calcolare, con lÂ’aiuto di Dio (che in realtà  ha ben altro da fare), quanto tempo un certo tizio stava con la pagina aperta. Bene. Anzi, male. Che ne sappiamo noi di quello che sta facendo quel tizio intanto che la pagina è aperta?

- Ha 5 sessioni aperte contemporaneamente?

- Sta leggendo una rivista scordandosi il browser aperto (mica cÂ’è una legge che lo obbliga a chiudere)?

- Il capo lÂ’ha interrotto intanto che leggeva e lui ha continuato mezzÂ’ora dopo e solo per 5 secondi?

- Sta bevendo il caffè?

Perché se una pagina è aperta (ed ho già  spiegato che è letteralmente impossibile calcolarlo) per più tempo di unÂ’altra vuol dire che interessa di più? Provate a farvi un giro nelle aziende, di tutti i tipi e settori. Credete sul serio che ognuno si metta a leggere le pagine, tutto di un fiato, senza fare altro, senza passare alla seconda finché non ha finito la prima, ecc. ecc.?

Io giro tutti i giorni, per lavoro. Essendo consulente dÂ’organizzazione, in mezzo alle persone ci sto dalla mattina alla sera e credetemi, il teorema durata = interesse è un falso in atto pubblico.

[Â…rumore di fradefra che scappa per evitare i pomodori marci lanciati da coloro che non riescono a vivere senza avere lÂ’appiglio della permanenza sulle pagineÂ…]

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