Google ha deciso di rivedere la propria politica riguardo l'intelligenza artificiale, eliminando il divieto precedente di sviluppare tecnologie potenzialmente utilizzabili per scopi militari o di sorveglianza. Questa modifica è stata adottata in un momento in cui la competizione internazionale nel settore dell'AI è sempre più intensa, suscitando molte discussioni e critiche.
Fino a poco tempo fa, l'azienda aveva promesso di non sviluppare soluzioni di AI che potessero arrecare danno o violare i diritti umani. Tuttavia, la recente revisione delle sue linee guida ha tolto il vincolo che limitava l'utilizzo dell'intelligenza artificiale in ambito bellico o per il controllo delle persone.
Google giustifica questa scelta con la necessità di rispondere ai cambiamenti geopolitici globali, dove le grandi potenze stanno intensificando gli investimenti e lo sviluppo nell'ambito dell'intelligenza artificiale. L'azienda ha sottolineato che i governi delle democrazie devono avere un ruolo guida nello sviluppo di tali tecnologie, per assicurarne un impiego positivo e conforme ai diritti fondamentali.
Una decisione non priva di polemiche
Tuttavia, questa decisione non è stata priva di polemiche. La rimozione del divieto ha sollevato dubbi tra esperti e attivisti, preoccupati che possa favorire lo sviluppo di armi autonome e tecnologie invasive per la sorveglianza, con gravi implicazioni per la privacy e le libertà individuali.
Va detto che, sebbene in passato Google avesse dichiarato di astenersi da tali collaborazioni, l'azienda ha già avuto contatti con il settore militare in alcune occasioni. Progetti controversi come il Programma Maven, che utilizzava l'AI per analizzare immagini provenienti da droni, e il Project Nimbus, in collaborazione con le forze armate israeliane, avevano già sollevato critiche interne, dimostrando una certa apertura al coinvolgimento con il comparto difensivo.
Non è solo Google a cambiare rotta: anche altre grandi aziende tecnologiche, come Meta, OpenAI e Amazon, hanno recentemente aperto a collaborazioni con governi e agenzie di intelligence, segnando una tendenza crescente nell'industria. La decisione di Google solleva interrogativi cruciali riguardo l'evoluzione dell'AI e le sue potenziali implicazioni per la società.