In Francia, si sta riflettendo sulla decisione di vietare l’uso dei social media ai minori di 15 anni su tutto il territorio nazionale. Una decisione drastica che potrebbe concretizzarsi nei prossimi mesi, qualora non si raggiunga un accordo a livello europeo su misure analoghe. La proposta del governo francese si inserisce in un contesto segnato da episodi di crescente violenza scolastica, alimentando un dibattito acceso sia a livello nazionale che internazionale.
Il tragico episodio
L'idea arriva all’indomani di un tragico episodio avvenuto a Nogent, nei pressi di Digione, dove un quattordicenne ha accoltellato a morte una docente di 31 anni durante un controllo di sicurezza all’ingresso di una scuola. Questo evento drammatico rappresenta solo l’ultimo di una serie di atti violenti che hanno scosso le scuole francesi negli ultimi mesi, evidenziando un’escalation preoccupante che le autorità non possono più ignorare.
Secondo il presidente, esiste una correlazione diretta tra l’uso incontrollato dei social media e l’aumento della violenza scolastica. Durante un’intervista a France 2, Macron ha sottolineato come le piattaforme digitali possano influenzare negativamente i comportamenti degli adolescenti, contribuendo alla diffusione di contenuti dannosi e alimentando un clima di insicurezza nelle scuole.
Un’ondata di violenza nelle scuole francesi
Gli episodi di violenza nelle scuole non sono purtroppo una novità in Francia. Lo scorso aprile, un altro adolescente aveva aggredito quattro compagni di classe, causando la morte di uno di loro. Questi tragici eventi hanno spinto le autorità a intensificare i controlli di sicurezza negli istituti scolastici e a cercare soluzioni più incisive per arginare questa tendenza preoccupante.
La proposta di introdurre un divieto social media per i minori si inserisce in una strategia più ampia volta a contrastare la violenza giovanile. Sebbene Macron preferirebbe un’azione coordinata a livello europeo, ha lasciato intendere di essere pronto ad agire autonomamente se necessario.
Un dibattito che supera i confini nazionali
La questione delle limitazioni ai social media per i minori non è nuova e coinvolge anche altri paesi europei. Nel Regno Unito, ad esempio, si stanno valutando provvedimenti simili per affrontare le crescenti preoccupazioni legate alla salute mentale e alla sicurezza online degli adolescenti. L’appello di Macron all’Unione Europea riflette la volontà di affrontare questa problematica in modo coordinato, riconoscendo che si tratta di una sfida che va oltre i confini nazionali.
Tuttavia, la determinazione del governo francese a procedere anche in assenza di un accordo comune sottolinea l’urgenza percepita nel paese. La proposta di Macron rappresenta non solo una risposta immediata a una crisi sociale, ma anche un tentativo di guidare il dibattito internazionale sul rapporto tra giovani e piattaforme digitali. Un dibattito che, se portato alla luce dell'Unione Europea coinvolgerà chiaramente anche l'Italia.