Un disegno di legge, attualmente in discussione al Senato statale del Texas, prevede un divieto d'accesso totale per i minori di 18 anni vietando alle piattaforme social. Questo provvedimento, già approvato dalla Camera dei Rappresentanti texana e superata la fase di comitato, deve essere votato entro il 2 giugno per non decadere.
La proposta di legge
La proposta richiede alle aziende tecnologiche di implementare sistemi di verifica dell'età per i nuovi account, simili a quelli adottati dai siti con contenuti per adulti. Inoltre, consente ai genitori di richiedere la cancellazione degli account dei propri figli, obbligando le piattaforme a rispondere entro 10 giorni, pena sanzioni pecuniarie. L'iniziativa è parte di un più ampio dibattito negli Stati Uniti sui rischi associati all'uso precoce e intensivo dei social da parte dei giovani.
L'esempio della Florida
Nel 2023, la Florida ha introdotto restrizioni che vietano l'accesso ai social ai minori di 14 anni e richiedono l'autorizzazione parentale per i quattordicenni e quindicenni. Tuttavia, la proposta texana si distingue per la sua portata più drastica. Anche a livello federale, il Senato ha esaminato un disegno di legge per vietare i social ai minori di 13 anni, sebbene questa iniziativa sia attualmente ferma in commissione. I senatori Brian Schatz e Ted Cruz hanno espresso l'intenzione di riproporla in futuro.
Perché questa proposta? I rischi dei social
Le preoccupazioni principali che alimentano queste normative riguardano i rischi per la salute mentale e lo sviluppo sociale dei giovani. Studi recenti evidenziano il legame tra l'uso intensivo dei social media e fenomeni come il cyberbullismo e l'esposizione a contenuti inappropriati. Tuttavia, queste proposte legislative sollevano interrogativi sulla privacy e sull'efficacia dei sistemi di verifica dell'età, che potrebbero richiedere la raccolta di dati personali sensibili.
Il dibattito coinvolge genitori e associazioni per la tutela dei minori, favorevoli a una maggiore regolamentazione per proteggere i giovani, e i sostenitori delle libertà digitali, che temono limitazioni all'accesso a risorse educative e sociali online. Inoltre, si sollevano dubbi sui rischi per la riservatezza e sull'effettiva applicabilità di queste normative da parte delle piattaforme tecnologiche.
Se approvata, questa legge rappresenterebbe un punto di svolta nella legislazione americana sui social media, influenzando non solo il panorama statunitense ma anche le strategie globali delle piattaforme per la gestione degli utenti minori.