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Basta! Senza software si torna al medioevo, parola di Dino Esposito

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Il Basta! Italia si conferma un evento di grande interesse per i professionisti del software, questo grazie agli interventi, all'altezza delle aspettative e agli ospiti di altissimo livello.

La KeyNote di Dino Esposito è assolutamente degna di nota.Con lui abbiamo ripercorso gli ultimi 10 anni della storia della programmazione: abbiamo riso delle vecchie "guerre di religione" tra linguaggi (il tutti contro tutti tra c++, Delphi, VisualBasic e quanti altri) e riflettuto sulle ragioni che, negli anni, ci hanno portato a scartare e poi a rivalutare teorie e concetti dell'Informatica con la 'I' maiuscola.

Dino Esposito

La riflessione più interessante è infatti quella sulla "complessità " delle applicazioni. In sintesi Dino sottolinea come alla fine degli anni '90 e negli anni 2000 non fosse tanto necessario applicare tutte le teorie che la Scienza dell'Informazione già  contemplava ampiamente (OOP, OOD, design pattern, etc.): era necessario piuttosto produrre rapidamente. Di qui il successo degli ambienti di sviluppo RAD in quegli anni.

L'effetto di questo atteggiamento culturale, anche dovuto alla mancanza di strumenti adeguati oltre che a questioni di necessità , sul presente si manifesta con una scarsa abitudine ad una buona progettazione del software.

Oggi le cose però sono cambiate, evidenzia Dino: abbiamo non solo la richiesta di applicazioni molto complesse, ma per fortuna anche gli strumenti per utilizzare tutte quelle teorie che abbiamo accantonato nello scorso decennio. I trend attuali, le "mode", il proliferare di progetti di IoC container, ORM, framework MVC, ed il ritorno ai principi di software design, sono la dimostrazione di questo cambiamento.

Dando uno sguardo al futuro, Dino Esposito definisce lo sviluppo sostenibile applicato al software come quel processo che fornisce "gli strumenti agli sviluppatori che diano loro la possibilità  di non essere soggiogati dalla complessità " e indica nella rete l'ambiente da osservare costantemente per cogliere gli strumenti emergenti da una sorta di "selezione naturale" tra progetti e trend.

Infine la raccomandazione a tornare a studiare concetti come Depencency Injection e i principi SOLID, lavorare sulle competenze insomma, senza le quali non si possono usare tutti questi meravigliosi strumenti: "i tool non migliorano gli skills".

Il mondo è complesso e c'è bisogno di software che sia al passo con i tempi, altrimenti "torniamo al medioevo", per questo continuare ad investire sui propri skill è fondamentale. Questa è anche l'opinione di Simone Longo, organizzatore di Basta! Italia, convinto, come noi, che fornire occasioni di approfondimento per migliorare le professionalità  sia indispensabile.

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