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IoT: consigli per la progettazione

IoT: consigli per la progettazione
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È una delle tante direzioni con cui il web si sta evolvendo, forse la più importante. L'universo dell'Internet of Things, letteralmente l'"internet delle cose", rimane ancora largamente inesplorato e promette, nei prossimi anni, di rivoluzione il modo con cui l'utente si rapporta sia al web stesso che ai dispositivi. Dagli assistenti vocali agli hub digitali per la casa, passando per i sistemi di monitoraggio degli ambienti, i dispositivi di sicurezza, l'automatizzazione dei compiti più noiosi all'interno dell'appartamento e molto altro ancora: l'hardware si trasforma da mezzo per accedere al web a strumento capace di sfruttarlo, per raggiungere obiettivi specifici e migliorare la qualità della vita.

Date le infinite possibilità del settore, sono molti gli sviluppatori pronti a investire per scovare quel ritrovato digitale miracoloso, capace di cambiare per sempre l'esistenza di tutti. All'interno di questo percorso, però, gli ostacoli potrebbero essere innumerevoli, nonché gli errori. Quali sono, di conseguenza, i fattori da tenere in considerazione per partire?

Quando ci si approccia all'universo dell'IoT, è bene tenere a mente alcune considerazioni di base, affinché il progetto non si traduca in un sonoro tonfo. Per quanto l'entusiasmo possa essere alle stelle, infatti, il rischio è quello di perdere la bussola del buon senso.

Possibile non significa necessario

Così come già accennato, l'universo dell'IoT è ancora largamente inesplorato: sono molti i dispositivi che potrebbero essere creati nei prossimi mesi o anni, di cui ancora non si sospetta né l'esistenza né l'utilità. Eppure possibile non significa necessario. Prima di partire, infatti, è obbligatorio pensare profondamente alle destinazioni d'uso del device che si vuole progettare, all'effettivo uso quotidiano, domandandosi se possa rispondere a un problema di cui oggi non esiste adeguata soluzione. Il fatto che un device possa essere creato non significa allo stesso tempo che sia utile.

Basta affacciarsi sul mercato attuale, o sui siti di crowdfunding come Kickstarter e affini, per accorgersi come le idee siano davvero tantissime, ma poche quelle dall'effettivo appeal di vendita. Ad esempio, creare un paio di scarpe che possa regolare costantemente la temperatura dei piedi, in base alle previsioni meteo gelocalizzate, è certamente un progetto di fattibile realizzazione. Ma quanti utenti saranno davvero disposti a spendere centinaia di euro per acquistare simili calzature?

Funzionalità offline

Uno dei principali errori in fase di progettazione di un dispositivo IoT è dare per scontato gli utenti siano sempre connessi. Per quanto le connessioni si facciano oggi sempre più veloci e affidabili, anche a livello mobile, non è detto che il consumatore ne faccia costantemente ricorso. Vi è chi vuole preservare il proprio monte dati, chi non è ancora raggiunto da una rete effettivamente stabile, chi ancora desidera un dispositivo che possa funzionare anche in caso di blackout o in assenza di banda.

Il prodotto realizzato, di conseguenza, non si dovrà basare unicamente sulla possibilità di connettersi al web per eseguire le sue funzioni, bensì sarà necessario includere specifiche feature disponibili anche offline. Questo sia lavorando a livello di cache, si pensi a un assistente vocale in grado di rispondere a quesiti di base anche in assenza di banda, che con uno specifico storage vocale. Che utilità avrebbe, ad esempio, un hub multimediale per la casa non in grado di riprodurre un file audio salvato sul mediacenter del salotto, senza accedere alla rete esterna?

Sicurezza e aggiornamenti

Quando si sviluppa un prodotto IoT, il focus deve essere sulla sicurezza. Non soltanto dal punto di vista elettrico ed elettronico, rispettando gli standard internazionali per evitare eventuali incidenti domestici, ma anche e soprattutto sul fronte della privacy. Uno strumento che si connette alla Rete, infatti, può essere vulnerabile agli attacchi dall'esterno.

I dispositivi IoT, per loro natura, entrano quotidianamente in contatto con bacini immensi di informazioni sensibili e personali: si pensi sempre al caso di un assistente vocale, a cui l'utente può richiedere numeri di telefono, informazioni sul conto corrente, dettagli sulla salute, curiosità d'intrattenimento e molto altro ancora. Per rispondere a questa inevitabile necessità, non solo è necessario implementare a livello software delle misure per preservare la privacy del possessore, ma anche fornire un sistema di aggiornamento continuo, per evitare che i device divengano vulnerabili agli attacchi del futuro.

Applicazioni

Un device IoT incapace di evolvere è destinato alla morte certa sul mercato. Gli utenti hanno necessità nuove ogni giorno e, per rispondervi, non possono di certo acquistare diversi dispositivi l'uno dopo l'altro senza soluzione di continuità. È quindi importante che la soluzione proposta sia in grado di ampliare il proprio bacino di funzioni nel tempo, ad esempio implementando le tecniche del machine learning o dell'intelligenza artificiale.

Ancora, utile sarà fornire regolarmente un parco di applicazioni per raggiungere obiettivi sempre nuovi, anche approfittando degli sviluppatori di terze parti.

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