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Facebook: non "Libra" ma "Diem" a gennaio, e non sarà la stessa cosa

Libra, la cryptovaluta di Facebook, potrebbe essere lanciata con il nome di Diem all'inizio del 2021 ma presentare caratteristiche diverse dal previsto
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Libra, la cryptovaluta di Facebook, potrebbe essere lanciata con il nome di Diem all'inizio del 2021 ma presentare caratteristiche diverse dal previsto
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La storia di Libra, moneta virtuale recentemente ribattezzata Diem che Mark Zuckerberg avrebbe voluto lanciare già nel corso del 2020, è stata caratterizzata fino ad ora da ritardi, revisioni in corsa e defezioni. L'idea era quella di fornire agli utenti una cryptovaluta che potesse essere utilizzata in tutto il Mondo al di fuori del controllo delle banche centrali ma sotto la supervisione dei regolatori e di un'associazione con sede a Ginevra (Diem Association, prima The Libra Association) aperta ai più grandi operatori dell'e-payment e non solo.

I dubbi dei regolatori e le defezioni

Libra avrebbe dovuto essere (e probabilmente sarà) una stablecoin, cioè una valuta digitale il cui valore è ancorato a quello di asset reali, ad esempio delle divise tradizionali.

Il fatto che (semplificando fino all'estremo) fosse stata pensata come moneta "emessa" da un social network ha però attirato lo scetticismo delle autorità di controllo che temevano possibili effetti negativi per la stabilità del settore bancario. Non è un caso che altre società anch'esse intenzionate a proporre una nuova cryptovaluta, basti pensare a Telegram, abbiano deciso di rinviare i propri piani a riguardo in attesa di poter operare in un momento più favorevole.

Facebook, e nello specifico il suo CEO e fondatore, ha sempre difeso la bontà di Libra e Calibra (il wallet ad esso associato), concepiti con l'intenzione di offrire degli strumenti di tipo finanziario anche a coloro che non hanno sufficienti disponibilità per investimenti onerosi. Lo stesso però non potrebbe dirsi di altre realtà che inizialmente avevano aderito all'iniziativa, nomi come Booking, PayPal, eBay, Visa, Mastercard, Stripe, Mercado Pago e Vodafone hanno deciso infatti di defilarsi, soprattutto dopo le critiche espresse nei confronti del progetto dai ministri delle finanze di alcuni Paesi del G20.

Appuntamento a gennaio 2021?

Dopo un lungo periodo di silenzio durante il quale alcuni analisti avevano sospettato che l'iniziativa potesse essere in via di abbandono, si torna però a parlare di Libra, o meglio di Diem. La cryptovaluta targata Menlo Park dovrebbe arrivare infatti entro gennaio 2021 anche se ridimensionata nelle ambizioni.

L'intenzione attuale dovrebbe essere quella di lanciare comunque un stablecoin ma di ancorarne il valore unicamente al dollaro statunitense. Se tutto dovesse andare come previsto dai promotori del progetto, secondo le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times lo stesso modello potrebbe essere esteso nel tempo associando (stato per stato) Libra alle valute locali quando queste ultime sono in grado di mantenere sufficiente stabilità.

In un momento in cui bitcoin sta toccando i suoi massimi storici, e ammesso che questa situazione sia destinata a continuare, Diem potrebbe rappresentare un'alternativa tendenzialmente stabile per chi desidera approcciarsi al mondo delle valute virtuali con un maggior livello di contenimento dei rischi e minori rischi di fluttuazione.

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