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Sull'uso dei compressori di codice CSS e Javascript

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Le applicazioni web diventano sempre più complesse e sempre più potenti. Dietro la potenza (molto apprezzata dagli utenti) e dietro la complessità  del codice c'è molto lavoro e molto codice. In particolare, la necessità  di offrire all'utente tanta interazione si traduce nell'uso di moltissimo codice Javascript, sempre più legato a framework e librerie. Se non si programma in modo attento si rischia di rendere le web application molto pesanti e quindi anche molto lente, perdendo nella pratica tutti i vantaggi che deriverebbero da queste nuove tecnologie.

Una soluzione, lontana però dagli argomenti squisitamente tecnici e che fin qui pare funzionare in modo dignitoso, riguarda i compressori di codice. Il loro lavoro è semplice: prendere il sorgente originale, eliminare tutti i caratteri non necessari (spazi bianchi in primis) mantenendo intatta la funzionalità  del codice. Si riesce così a risparmiare un po' di kilobytes a tutto vantaggio dei tempi di download delle pagine web. Un discorso equivalente si può fare pure per i CSS.

Dal momento che, usando un framework, la tendenza è quella di affidarsi alla versione minificata dello stesso, comprimete il codice CSS e Javascript da voi prodotto? E se sì ottenete reali benefici?

Sarebbe anche interessante capire quale delle tante soluzioni disponibili per la compressione è quella che ritenete più valida. Al riguardo segnalo a chi non lo conoscesse uno strumento chiamato CompressorRater che consente di svolgere dei test comparativi tra i principali compressori Javascript.

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