Un nuovo Data Center Tier IV in Italia, uno dei pochissimi sul territorio nazionale, a Torino, e il lancio del nuovo servizio Poste Cloud: è la strategia cloud di Poste Italiane, in fase di avvio in questi mesi pre estivi. I primi servizi di virtualizzazione sono partiti in aprile, ed entro l'estate l'offerta sarà completa, con l'integrazione di una serie di nuovi strumenti di comunicazione e collaborazione. Ne ha parlato Vincenzo Pompa, amministratore delegato di Postecom, nel corso del convegno milanese dedicato a "PA and Enterprise Cloud Computing & Vurtualization 2013" organizzato da Business International oggi 23 maggio a Milano. Una giornata dedicata a una serie di casi di successo a confronto, nella PA e nel privato, e al punto sullo sviluppo dell'Agenzia per l'Italia Digitale, alla presenza del direttore Agostino Ragosa. Trasparenza, sicurezza e privacy sono identificati come i tre punti chiave per sviuppare nuovi servizi cloud computing.
Al centro dell'infrastruttura di Poste Italiane, che sta per uscire con un pacchetto Cloud completo, il nuovo Data Center di Torino, di quarta generazione (affidabilità al 99,995%): è importante che sia in Italia, rileva l'AD, anche per le garanzie di riservatezza che molte aziende chiedono, e che temono non garantite nel caso in cui i dati vadano in posti lontani.
La società ha effettuato uno studio per identificare le esigenze dei clienti, ovvero la PA e le PMI: il 90% chiede una riduzione dei costi informatici, il 50% la riduzione dei costi cartacei, il 40% strumenti affidabili di comunicazione (interni, con clienti e fornitori).
Risultato: attraverso la realizzazione del Data Center, sfruttando per la gestione documentale i servizi Postel e implementando nuovi prodotti per la comunicazione e la certificazione digitale, ecco il nuovo servizio Poste Cloud, basato su quattro pilastri: virtualizza, digitalizza, comunica e collabora. Quest'ultima fase partirà entro l'estate, completando il pacchetto, e permetterà l'integrazione di una serie di operazioni, senza spostarsi da una schermata all'altra: sarà possibile, per esempio, aprire un documento word, prepararlo, e mandare la raccomandata, completa di firma digitale, via Pec.
Il tutto, senza sottovalitare la formazione al cliente, già avviata, con circa 1800 partecipanti di imprese private.