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KEDA project 1.0: autoscaling con Kubernetes

KEDA project è un sistema per l'Autoscaling delle applicazioni event-driven e i container orchestrati tramite Kubernetes
KEDA project 1.0: autoscaling con Kubernetes
KEDA project è un sistema per l'Autoscaling delle applicazioni event-driven e i container orchestrati tramite Kubernetes
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Microsoft e Red Hat hanno rilasciato la prima major release del KEDA project, un sistema di Event Driven Autoscaling per Kubernetes.

La nuova versione stabile è stata presentata da Jeff Hollan, Principal PM Manager del team Azure Serverless, con un intervento dedicato nel blog ufficiale di Microsoft:

Oggi siamo felici di annunciare il rilascio di KEDA 1.0, la prima major release di questo progetto è finalmente pronta per i sistemi di produzione. Le event-driven application sono dei modelli di riferimento per le cloud-native application. Le funzionalità "event-driven" sono al centro di un trend in piena crescita.

Con queste applicazioni, oltre alla risposte agli eventi, è importare anche tenere conto delle funzioni di scaling, ecco perché abbiamo realizzato KEDA.

KEDA

Le applicazioni "event-driven" sono progettate per rispondere automaticamente, con funzioni preimpostate dall'utente, ai vari eventi che si possono verificare all'interno di un sistema. Ad esempio l'evento "nuovo abbonato" può attivare del codice che invia un'email di benvenuto e crea una nuova voce all'interno del CRM (Customer relationship management).

KEDA è un componente open source che viene eseguito nei Kubernetes cluster in modo da fornire un sistema di event-driven autoscaling per tutti i container in esecuzione. Questo tool funge da Kubernetes Metrics Server e permette agli utenti di definire le regole dell'autoscaling utilizzando Kubernetes custom resource definition.

KEDA può essere eseguito sia in locale che su sistemi cloud, inoltre è in grado di integrarsi nativamente con tutti i componenti di Kubernetes e non ha dipendenze esterne.

Sostanzialmente KEDA comunica a Kubernetes le informazioni necessarie a scalare non solo in base alla CPU e alla memoria disponibile, ma anche alle metriche impostate dall'utente.

Grazie a KEDA l'orchestrator può eseguire l'autoscaling di un'App containerizzata, anche prima che i consumi di CPU e memoria inizino a salire sopra i livelli standard. Oppure, quando un'applicazione risponde ad un evento che è in standby, KEDA può indicare a Kubernetes di ridurre al minimo le risorse destinate al container in modo da minimizzare i consumi.

Via Microsoft

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