L’annuncio della nuova funzione di Apple dedicata alla gestione degli SMS non richiesti ha acceso un intenso dibattito politico negli Stati Uniti, soprattutto tra le fila del partito repubblicano. La decisione della casa di Cupertino di introdurre, con il prossimo aggiornamento iOS 26, un sistema avanzato di filtro anti spam per i messaggi di testo, rischia di ridefinire profondamente le modalità di comunicazione digitale tra i politici e i cittadini americani.
I dettagli della novità
La novità, attesa per metà settembre, consentirà agli utenti iPhone di separare automaticamente i messaggi provenienti da mittenti sconosciuti, indirizzandoli in una cartella dedicata denominata “Mittenti sconosciuti”.
In questa sezione, l’utente potrà valutare se contrassegnare i messaggi come affidabili oppure eliminarli definitivamente, senza ricevere alcuna notifica in tempo reale. Secondo quanto illustrato da Darin Adler durante la Worldwide Developers Conference, l’obiettivo dichiarato di Apple è offrire agli utenti un controllo senza precedenti sulla propria lista di conversazioni, garantendo una gestione più sicura e personalizzata delle proprie comunicazioni.
Pareri contrastanti
Non tutti, però, hanno accolto con favore questa innovazione. Il National Republican Senatorial Committee (NRSC) ha immediatamente lanciato un allarme, evidenziando come il nuovo sistema di filtro anti spam potrebbe avere conseguenze drammatiche per la raccolta fondi politica e per le strategie di mobilitazione elettori messe in campo dal partito.
Un portavoce del comitato ha dichiarato che il modo in cui i politici comunicano con gli elettori sta per cambiare radicalmente, e questo potrebbe costare al nostro partito mezzo miliardo di dollari. I numeri, del resto, sono significativi: secondo le stime del NRSC, circa il 70% delle piccole donazioni arriva tramite messaggi di testo, e considerando che gli iPhone rappresentano il 60% del mercato mobile statunitense, la perdita potenziale ammonterebbe a 500 milioni di dollari.
"Discriminazione elettorale"
Joanna Rodriguez, portavoce del comitato, ha definito la funzione una vera e propria “discriminazione elettorale”, sottolineando come il nuovo filtro impedirebbe unilateralmente a partiti e campagne di raggiungere gli elettori con messaggi di mobilitazione o persuasione. Di fronte a questa prospettiva, il NRSC ha chiesto ufficialmente ad Apple di posticipare il rilascio della funzione, almeno fino a quando non saranno trovate soluzioni che garantiscano la continuità della comunicazione politica.
"Calma e riflessione"
Sul fronte opposto, non mancano voci che invitano alla calma e alla riflessione. Mike Nellis, rappresentante della società democratica Authentic, sostiene che chi opera in modo trasparente non dovrebbe temere ripercussioni rilevanti.
Secondo Nellis, la nuova funzione potrebbe anzi spingere il settore a rivedere pratiche di marketing non sempre chiare e a diversificare i canali di comunicazione, riducendo la dipendenza esclusiva dai messaggi di testo. Un consiglio che suona come un invito all’innovazione, soprattutto in un contesto in cui la privacy degli utenti assume un valore sempre più centrale.
La posizione di Apple
Nel pieno della polemica, Apple ha scelto una posizione di discrezione, limitandosi a rassicurare che comunicazioni essenziali come codici di verifica e notifiche di appuntamenti continueranno a essere visualizzate regolarmente anche con il filtro attivo. Tuttavia, il tempo per trovare un compromesso sembra ormai agli sgoccioli, con la data di rilascio di iOS 26 che si avvicina rapidamente.
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