Il nuovo pannello Home di Google TV rappresenta un'aggiunta attesa da molti utenti della piattaforma, ma al momento le sue capacità risultano piuttosto limitate. Il pannello, già disponibile su Google TV Streamer e presto in arrivo su altri dispositivi, offre funzionalità simili a quelle che si trovano sui dispositivi Pixel tramite la schermata di blocco.
Questo strumento permette di visualizzare e controllare i dispositivi preferiti, come impostati nell’app Home, e di monitorare lo stato di alcuni dispositivi smart, inclusi i feed live dalle telecamere Nest. Tuttavia, rispetto alla versione del pannello disponibile su Pixel e altri dispositivi Android, la versione per Google TV offre funzionalità più ristrette.
Ad esempio, sebbene sia possibile accendere o spegnere le luci e regolare la luminosità, non è consentito modificarne il colore. Inoltre, per apportare modifiche specifiche alle luci, bisogna accedere alla sezione "Illuminazione", poiché non è possibile farlo direttamente dalla schermata principale del pannello.
L'obiettivo di Google è semplificare l'interfaccia
Anche altri dispositivi, come il termostato Nest, hanno funzioni limitate. È possibile solo aumentare o diminuire la temperatura, senza accedere ad altre impostazioni, come l'attivazione della ventola. In generale, molte delle interazioni con i dispositivi smart sono ridotte alla semplice accensione o spegnimento, senza possibilità di gestire le funzionalità più avanzate.
Una delle maggiori delusioni per chi sperava in un controllo più esteso riguarda la sincronizzazione dell’illuminazione con dispositivi come la Philips Hue Sync Box. Anche se questa opzione è disponibile nell'app Home, sul pannello di Google TV non è possibile accedere a queste funzioni aggiuntive, limitando le possibilità di personalizzazione.
Nonostante queste limitazioni, è comprensibile che Google abbia deciso di semplificare l'interfaccia per evitare che l'usabilità del pannello diventasse troppo complessa. È inoltre importante ricordare che il pannello Home su Google TV è ancora in fase di anteprima, e proprio come successo per Wear OS, è probabile che Google continui a migliorarlo nel tempo, espandendone le funzionalità.
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