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Firefox: è il momento di dargli una seconda chance?

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Il team di Mozilla in questi ultimi anni è riuscito a trasformare Firefox in un browser per molti versi evoluto che in alcuni casi potrebbe offrire un'esperienza utente migliore rispetto alle soluzioni concorrenti; nonostante ciò la sua quota di mercato ha subito un decremento quasi continuo. A questo proposito vogliamo portarvi l'esperienza di Minh Uong, editorialista del The New York Times che ha recentemente pubblicato un articolo in cui spiega io motivi per cui si dovrebbe dare una seconda possibilità a Firefox dopo anni di utilizzo di Chrome.

Per Uong, se siete degli utenti attenti propria privacy Firefox farà sicuramente al caso vostro. Nello store di Mozilla è presenta ad esempio un add-on chiamato Facebook Container che permette di avviare il social network all'interno di un container isolato dal sistema, cosi da evitare l'identificazione di un terminale durante la navigazione e rendendo più complesse le operazioni di tracciamento da parte di Facebook.

Firefox dispone inoltre di una funzione integrata per la tracking protection, senza la quale il browser comunicherebbe una serie di informazioni ai siti web visitati che riguardano per esempio il sistema operativo utilizzato, l'user agent di riferimento, la versione corrente del browser e non solo.

Firefox offre quindi la possibilità di bloccare tale flusso di informazioni evitando di condividerle con i siti web. Inoltre Mozilla ha sviluppato una partnership con Tor, chiamata Fusion Project, cosi da rendere ancora più efficace la sua modalità anonima.

Anche nel settore mobile Mozilla ha lavorato bene realizzando una versione privacy-centric del Panda Rosso chiamata Firefox Focus, che garantisce all'utente tutte le funzionalità per la privacy e la sicurezza presenti nella versione Desktop.

Negli anni Firefox, grazie all'introduzione del codice proveniente dai progetti Quantum ed Electrolysis, ha ormai colmato il gap, in termini di sicurezza, performance e stabilità, con il suo principale concorrente. Mozilla si è poi fatta promotrice di WebAssembly il linguaggio diretto rivale di JavaScript per l'in-browser client-side scripting, andando quindi ad offrire una nuova opportunità agli sviluppatori.

Via Minh Uong

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