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Cloud pubblico, privato o ibrido?

Com'è cambiato il mercato del Cloud nel corso degli ultimi mesi? Quali saranno le soluzioni più ricercate da sviluppatori e aziende nel prossimo futuro?
Cloud pubblico, privato o ibrido?
Com'è cambiato il mercato del Cloud nel corso degli ultimi mesi? Quali saranno le soluzioni più ricercate da sviluppatori e aziende nel prossimo futuro?
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Oggi sentiamo spesso parlare di Cloud, si tratta di un argomento sommariamente noto persino tra gli utenti comuni anche grazie all'enorme diffusione di servizi basati su tale infrastruttura. Di recente Stefano Sordi, Direttore Marketing di Aruba, ha scritto un articolo dedicato appunto all'evoluzione del settore, descrivendo come le aziende abbiano via via acquisito fiducia sempre maggiore fiducia nel Cloud Computing.

La definizione di Cloud si è evoluta in questi decenni, nonostante ciò l'obbiettivo principale dei sistemi che fanno riferimento ad esso rimane invariato: aiutare le aziende ad espandersi riducendo i costi dell'infrastruttura e diminuendo la necessità di preoccuparsi delle complessità tecniche, cosi da focalizzare l'attività sul "core business".

A questo proposito Sordi descrive i cambiamenti del mercato del Cloud in questo modo:

Oggi con le soluzioni cloud l’alternativa al modello “on premise” è finalmente credibile, praticabile ed economicamente accessibile: il cloud rappresenta l’IT sotto forma di commodity, non più Capex - Capital Expenditure – una spesa che contempla il rischio di sbagliare, ma Opex - Operating Expense – un costo necessario, perfettamente aderente alle reali esigenze del business.

Il Cloud Computing è sostanzialmente un paradigma di erogazione di risorse informatiche tramite Internet. Da esso si sono evoluti concetti e nuovi paradigmi di sviluppo, utilizzo e distribuzione del software, come ad esempio i sistemi Serverless e FaaS (Function as a service) o SaaS (Software as a Service).

Gli ecosistemi Cloud non impongono soluzioni predefinite ma si presentano come qualcosa di estremamente versatile che può essere cucito su misura. I servizi più richiesti sono infatti quelli "ibridi", ovvero gli ambienti di elaborazione che combinano un sistema Cloud pubblico ad un Cloud privato, consentendo la condivisione di dati e applicazioni tra di essi.

Sordi conferma tale trend visto che, secondo i dati in suo possesso, durante il 2018 è stato registrato un aumento del 28% di richieste di Cloud ibrido e pubblico, con una forte attenzione verso soluzioni di Disaster Recovery, Business Continuity e Backup.

Il Cloud Computing ibrido permette alle aziende di ridimensionare facilmente l'infrastruttura locale, sfruttando il Cloud pubblico per gestire eventuali richieste inattese di potenza di calcolo. Questo senza dover concedere ai Data center di terze parti l'accesso alla totalità dei dati.

I Cloud pubblici sono quelli più utilizzati dagli utenti standard. In questa forma le risorse, ad esempio i server e i supporti di archiviazione, vengono gestite da un provider di servizi.

I vantaggi di questo approccio sono:

  • costi ridotti: non si acquista l'hardware o il software e si paga solo per i servizi usati;
  • nessuna manutenzione: se ne occupa il Cloud provider;
  • scalabilità quasi illimitata: sono disponibili risorse on demand per soddisfare le diverse esigenze aziendali;
  • affidabilità elevata: una vasta rete di server offre protezione e backup in caso di errori.

Un Cloud privato prevede risorse usate esclusivamente da un soggetto, può essere ubicato fisicamente nel Data center locale dell'azienda oppure può essere ospitato da un provider. I vantaggi dei Cloud privati sono:

  • maggiore flessibilità: l'azienda potrà personalizzare il proprio ambiente Cloud per soddisfare esigenze più specifiche;
  • maggiore sicurezza: le risorse non sono condivise con altri utenti, quindi sono possibili livelli superiori di controllo;
  • scalabilità più elevata: i cloud privati offrono la possibilità di scalare in modo efficiente tanto quanto quelli pubblici.

Dunque i Cloud ibridi combinano l'infrastruttura locale, o Cloud privati, con i Cloud pubblici, in modo tale che le azienda possano sfruttare i vantaggi di entrambe le tipologie di Cloud computing.

In tale contesto i dati e le applicazioni possono spostarsi tra i Cloud pubblici e privati, per offrire una maggiore flessibilità e più opzioni di distribuzione.

Secondo Sordi le infrastrutture aziendali al 100% fisiche sono ormai una rarità proprio grazie a soluzioni cosi versatili. Chi ha delle infrastrutture legacy ancora attive è probabile che entro il 2019 si prepari per una transizione a soluzioni Cloud ibride in modo da tagliere i costi e migliorare la scalabilità del proprio servizio.

Via Aruba

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