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Unity: facciamo (di nuovo) il punto della situazione

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Nonostante la forma di Unity sia ormai stata effettivamente definita, e non ci si possano più aspettare cambiamenti rivoluzionari da un giorno all´altro nella nuova interfaccia di Canonical, arrivano comunque gradevoli sorprese. Se fino a pochissimo tempo fa infatti non era possibile visualizzare una system tray nel pannello, adesso si possono invece vedere le icone della vecchia system tray posizionarsi accanto all´applet indicatore.

Il cambiamento tuttavia è stato condotto in maniera selettiva, permettendo l´uso della "vecchia tray" per applicazioni scritte in Java, facenti uso di Wine, e, eccezione richiesta proprio da Mark "Benevolent Dictator" Shuttleworth, Skype. Oltre ciò, altri cambiamenti estetici hanno investito il pannello nelle ultime settimane: si può infatti configurare il livello di trasparenza della barra, la quale oltre tutto si adatta (finalmente) al tema GTK utilizzato.

Anche la dock ha subito pesanti cambiamenti: è possibile decidere infatti tra molteplici modalità di autohide e di comportamento che suoneranno familiari agli utenti di Docky; è proprio uno degli sviluppatori di Docky infatti a partecipare allo sviluppo di questa barra, incaricato di portare caratteristiche e non solo. Se infatti prima la monotonia regnava sovrana nella zona di sinistra del desktop, adesso grazie ad una particolare API i software possono interagire con la dock, similmente a come avviene nella dock di Mac OS X.

Che dire: Unity sta iniziando a prendere una forma utilizzabile dall´utente comune, e non si presenta più come l´ammasso di indefinita novità che era fino a qualche tempo fa. C´è solo da augurarsi che lo sviluppo prosegua rapido e che il prodotto finale sia qualcosa che non faccia rimpiangere a nessuno l´abbandono di GNOME 2.x.

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