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Ubuntu e l´inferno dei Bug

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Matt Zimmermann, CTO di Canonical e principale responsabile tecnico di Ubuntu, spiega a noi comuni mortali utenti come vengono trattate le migliaia di bachi di Ubuntu segnalati sul portale Launchpad e soprattutto perché sono in molti a chiedersi «che fine ha fatto il mio bug?».

Il problema nasce ovviamente dal numero enorme di problemi segnalati, tale da necessitare una scrematura. Ogni baco riceve una priorità, quindi viene classificato in base agli obiettivi preposti alla distribuzione. Solo dopo queste procedure i bachi arrivano "in mano" agli sviluppatori. E ovviamente qualcuno resta indietro.

Nonostante l´impegno degli sviluppatori i bachi, o meglio le loro segnalazioni, continuano a proliferare: Zimmermann porta ad esempio lo scorso Settembre, mese durante il quale il numero totale di bachi è aumentato di sole 70 unità. Detta così non sembra un dato positivo, ma la prospettiva cambia se si considera che i nuovi bachi segnalati sono stati 7872 e che al contempo ne sono stati chiusi 7802 (un baco viene chiuso quando si trova una soluzione o quando viene scovato un duplicato o viene ritenuto invalido).

Restano circa 48000 bachi ancora aperti per Ubuntu. Giusto per misurare la cosa: ignorando le nuove segnalazioni e congelando tutte le aggiunte di nuove funzioni e programmi, occorrerebbero più di sei mesi solo per venire a capo dell´enorme lista dei problemi in cerca di un fix. E anche allora difficilmente si verrebbe a capo del famoso bug n.1.

Vi è capitato di segnalare dei bachi per Ubuntu o per altri software? E cosa ne è stato delle vostre segnalazioni?

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