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Sviluppare per Android con Python

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I linguaggi alternativi a Java per sviluppare su Android sono un umero esiguo, ma tutto sommato non sono pochi se confrontati a iOS. Ad esempio, ci sono C++ che è l'unica alternativa ufficialmente supportata (NDK), ma è possibile creare app anche con Ruby (Ruboto) e con Scala. Un assenza eccellente è sicuramente Python.

Il linguaggio creato da Guido van Rossum, a ben vedere, è utilizzabile su Android da molto tempo grazie ad Android Scripting Layer (ASL), ma come dice il nome stesso si tratta di un ambiente di scripting, non adatto alla creazione di applicazioni vere e proprie.

Una nuova opzione open source per gli estimatori di Python, denominata Python for Android (il sorgente su github/python-for-android), consiste nel rendere disponibile agli sviluppatori un set di utilità  con il quale creare pacchetti contenenti l'interprete del linguaggio (compilato per ARM) e le librerie necessarie (è disponibile un set limitato di quelle disponibili ad uno sviluppatore Python), al quale verrà  aggiunto il codice del programma vero e proprio per poi costruire un APK (che è il formato delle app su Android).

Queste alternative portano sempre degli svantaggi, purtroppo, rispetto alle vie "ufficiali". Nel caso di Python for Android, la mancanza del toolkit di widget nativo di Android (è disponibile un toolkit alternativo, cross platform ed open source: Kivy) risulta piuttosto limitante dal mio punto di vista e va aggiunta alla già  citata ristrettezza del parco librerie disponibile.

Personalmente mi piace che si possa fare un po' di fuoripista magari per un progetto personale, anche se la strada di Java e C++ resta preferibile nel lungo termine. Secondo voi, quando può valere la pena di lasciare la strada ufficiale in favore di un linguaggio più consono ai nostri gusti personali, nonostante gli svantaggi?

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