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Software libero, elezioni libere

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Tra meno di un mese gli Stati Uniti eleggeranno il loro nuovo presidente. Sia che tifiate per Obama, sia che siate sostenitori di McCain, probabilmente vorreste che non si ripetesse il triste spettacolo delle elezioni presidenziali del 2001, quando i "problemi" con il voto in Florida tennero il mondo sospeso per alcuni giorni.

Una soluzione, secondo l´Open Voting Consortium, è il software libero/open source. Il software proprietario è segreto, spiegano quelli dell´OVC, e quindi non è trasparente e affidabile. Inoltre mette le elezioni nelle mani di una azienda senza nessun controllo.

L´alternativa è il sistema sviluppato dallo stesso OVC, totalmente open source, facile da personalizzare (ad esempio per non vedenti e per chi parla una lingua diversa dall´inglese) e più affidabile, anche perché stampa la prova cartacea del voto. Inoltre costerebbe solo 400 dollari, contro i 2000 o addirittura 4000 della "concorrenza" proprietaria.

Una soluzione simile è già stata adottata a partire dal 2004 in Brasile, dove il meccanismo elettorale è basato su una macchinetta su cui gira una versione ad hoc di Linux (prima utilizzava un sistema compatibile con MS DOS).

L´interfaccia non sembra particolarmente bella e il meccanismo di voto, basato sulla digitazione di numeri, forse non è il massimo della modernità, ma pare che i brasiliani ci si trovino bene.

Se volete provarla, lo stesso governo brasiliano mette a disposizione una versione Java da far girare nel vostro browser.

Insomma, per tenere il voto segreto, è meglio che il codice sorgete non lo sia per nulla.

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