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Red Hat Enterprise Linux 5.4: tutte le novità sulla virtualizzazione

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Qualche giorno fa, Red Hat ha comunicato il rilascio della RHEL 5.4 (Red Hat Enterprise Linux). Noi di oneOpenSource siamo intervenuti tempestivamente con il post che annunciava il rilascio. Ora, con questo post supplementare, intendiamo fornire un ulteriore approfondimento della notizia.

Iniziamo. Anzi, prima di iniziare una domanda. Avete a portata di mano un sistema di calcolo composto da 192 processori? No? Peccato! Avreste potuto usare RHEL 5.4 per eseguire diverse, meglio dire tantissime, istanze di server virtuali. Sarà per la prossima volta.

L´annuncio del rilascio di Red Hat Enterprise Linux 5.4 è stato dato al Red Hat Summit 2009 di Chicago. L´evento scelto la dice lunga sull´importanza che si da a questo rilascio, che sebbene non sia proprio un major presenta numerose novità sia per il mondo server che per quello desktop.

Le release notes descrivono nel dettaglio i cambiamenti più importanti, compresi quelli per le singole piattaforme (i386, x86_64, PPC e s390). Come scritto nella mail di annuncio di RHEL 5.4, questa volta Red Hat ha prestato particolare cura all´organizzazione delle Release Note, e la cosa è ancora una volta a riprova dell´importanza data al rilascio.

Punto primo, le architetture hardware supportate dalla versione Server: x86, AMD64/Intel 64, Itanium Processor Family, Power Systems e IBM´s System z. Punto secondo, le architetture hardware supportate dalla versione Desktop: x86, AMD64/Intel 64. Punto terzo, la versione del kernel Linux installata: 2.6.18-164.

Ora, veniamo al dunque. Questo rilascio di RHEL sarà probabilmente ricordato nella storia delle distribuzioni Red Hat come il primo che vede un pieno supporto alla tecnologia di virtualizzazione KVM (Kernel-based Virtual Machine), e in particolare sulle piattaforme x86_64.

Fino ad oggi Red Hat ha puntato molto sulla virtualizzazione, impostando il discorso in termini di supporto all´Hypervisor XEN. Ora con RHEL 5.4 il discorso si fa molto più interessante, e grazie a questa tecnologia sarà in grado di eseguire i seguenti sistemi guest: Red Hat Enterprise Linux 3, Red Hat Enterprise Linux 4, Red Hat Enterprise Linux 5, Windows XP, Windows Server 2003, Windows Server 2008.

L´importanza che Red Hat attribuisce alla tecnologia KVM è nota da tempo. I lettori appassionati dell´argomento sapranno certamente che Red Hat circa un anno fa ha acquisito la società Qumranet per la modica cifra di 107 milioni di dollari. L´investimento evidenzia le aspettative economiche che Red Hat ha su KVM.

Qumranet, è una azienda specializzata nella virtualizzazione, nello sviluppo di componenti per KVM, nonché nell´utilizzo di questa tecnologia. Il suo portafoglio prodotti comprende la tecnologia Solid ICE in grado di fornire l´infrastruttura per la gestione locale e remota di un installato di macchine virtuali KVM-based.

Torniamo al punto chiave: KVM. Questa tecnologia può essere vista come una estensione del Kernel Linux, che si presenta sotto forma di tre moduli: kvm.ko, kvm-intel.ko e kvm-amd.ko. Grazie ad essa è possibile eseguire dei sistemi guest usando una qualsiasi distribuzione Linux compatibile, e un processore AMD o Intel compatibile con le rispettive tecnologie AMD-V e Intel VT. Ciascun sistema guest, viene eseguito in un processo Linux separato. KVM estende il kernel Linux facendo da intermediario per le operazioni di I/O che quindi non vengono gestite dall´istanza virtuale, ma delegate al kernel Linux in esecuzione. Quest´ultimo grazie al driver kvm.ko mette a disposizione il proprio gestore della memoria per la gestione degli spazi di indirizzamento.

Cosa altro bolle in pentola sul fronte della virtualizzazione? La libvirt e i tool di virtualizzazione (virsh, virt-install e virt-manager) sono stati allineati al supporto KVM. È stato aggiunto il pacchetto etherboot in modo da offrire il supporto Preboot eXecution Environment (PXE) di network boot ai sistemi guest eseguiti da KVM. È stato aggiunto il pacchetto qspice. Il supporto USB passthrough su KVM è stato rilasciato come sperimentale. Infine, sulle piattaforme Intel Xeon 5500 è possibile utilizzare schede PCI-SIG SR-IOV (Single Root I/O Virtualisation) per la condivisione tra i sistemi guest dei dispositivi PCI Express.

Altre novità di RHEL 5.4? Si, e probabilmente vale la pena menzionare prima quelle relative ai filesystem con l´introduzione al supporto di FUSE (Filesystem in Userspace), e il supporto preliminare al filesystem XFS. Sul fronte del clustering è stato migliorato il supporto al "fencing", cioè alla possibilità di poter connettore e disconnettere un nodo del cluster dal sistema di storage condiviso senza perdita di dati.

Sui desktop? Qui la novità più importante è certamente l´aggiornamento di tutti i driver grafici alle ultime versioni. Questo interessa tutte le marche di schede grafiche più importanti, e quindi ATI, nVidia, Intel e Matrox.

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