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Recensione del Nexus One: un telefono open a metà

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oneBlog ha avuto modo di provare su strada il Nexus One (leggete la recensione completa su oneMobile) il telefono Android voluto e marchiato da Google. Di Android (che è open source e basato su Linux) abbiamo parlato più volte anche su oneOpenSource, e avendo ora messo le mani su quello che è considerato il prodotto di punta della sua specie, abbiamo potuto osservare quanto Android (in generale) e il Nexus One (in particolare) siano realmente "open".

Innanzitutto c´è da dire che non essendoci di mezzo protezionismi o cifrature di sorta (se state pensando all´iPhone, c´avete azzeccato) il Nexus One può essere collegato e sincronizzato con un desktop Linux in poche mosse: basta inserire il cavo e dare sul telefono l´Ok per collegare la scheda di memoria.

I telefoni Android memorizzano tutti i file su una scheda MicroSD, che viene montata dal computer quando si collega il cavo. A questo punto possono essere caricati i video e la musica. Gli utenti Linux saranno contenti di sapere che i cellulare Android, quindi anche il Nexus One, leggono senza problemi la musica memorizzata in file Ogg Vorbis. Abbiamo addirittura notato che per la musica caricata in questo formato, il Nexus One passa da un brano all´altro senza interruzioni o pause (ottimo per i dischi live, ad esempio). E poi l´Ogg Vorbis si sente parecchio meglio dell´MP3.

Il rapporto con l´open source e il free software si incrina quando si parla di video. I codec ammessi sono solo H.263, MPEG4 e H.264, in pratica gli stessi formati che possono essere caricati sull´iPhone e sugli iPod in generale. Simile è la storia per i filmati registrati direttamente dal telefono: niente formati aperti e addirittura un AMR come codec audio.

La musica può essere gestita sia manualmente (basta caricare i file nella cartella Music), sia tramite dei software: le recenti versioni di Banshee riconoscono al volo il Nexus One e permettono di gestire musica e video: rispetto alla gestione manuale si evitano più agilmente i doppioni e vengono caricate anche le copertine degli album. Peccato che Banshee mostri come icona quella dell´ormai storico HTC G1, ma non si può avere tutto.

Riguardo il motore interno, il Nexus One usa Android 2.1-update1, che a sua volta si poggia sul kernel Linux 2.6.29. Nelle informazioni di sistema "Linux non viene mai nominato: il telefono si limita a dirci la versione dettagliata del kernel, compreso il numero di build. Gli addetti ai lavori sanno la vera origine del cuore del sistema, ma un utente meno esperto non saprebbe chi ringraziare per il componente principale del suo smartphone. Forse una conseguenza della recente cacciata di Android dal kernel ufficiale?

Alla voce "Informazioni legali" delle impostazioni, è possibile leggere le licenze open source di tutto il software incluso nel telefono: le licenze sono elencate per tutti i file (ovviamente raggruppati) in un unico lunghissimo file di testo. Dei titoli di coda da fare impallidire quelli di Avatar.

Nonostante questo, il Nexus One può essere considerato open source-friendly soprattutto per gli sviluppatori. Basti pensare le librerie e i componenti utilizzati dal telefono sono open source e in alcuni casi free software: si va dalla grafica (OpenGL), fino al motore di rendering HTML (WebKit). Lo stesso SDK è open source e multi-piattaforma (a differenza di quello per iPhone, che funziona solo su macchine e sistemi operativi Apple). Il terminale inoltre non oppone alcuna resistenza nel caso si vogliano tentare esperimenti più arditi: c´è anche chi ci ha installato una Debian.

In conclusione: promosso ma senza lode. Nei confronti dell´Open Source e dei migliaia di programmatori che ci sono dietro, ci saremmo aspettati un più marcato "Grazie".

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