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OpenOffice rischia l´abbandono. Anzi no

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Arriva prontamente la smentita alle affermazioni di Michael Meeks che abbiamo riportato alcuni giorni fa.

La discussione di Meeks sul suo blog ha aperto numerose discussioni, alimentate anche dal fatto che nel post si incoraggiavano gli utenti a contribuire al fork Go-OO, controllato da Novell (da cui Meeks è stipendiato).

A smentire i dati rilevati da Meeks è John McCreesh, coordinatore del Progetto Marketing di OpenOffice.org, che ha riportato dati ufficiali che descrivono una situazione ben diversa da quella catastrofica presentata.

Meeks nel suo post parlava di soli 24 sviluppatori nel 2008. McCreesh riferisce invece di oltre 100 sviluppatori che hanno contribuito ad OpenOffice 3.0, di oltre 250 utenti registrati con possibilità di modifiche al codice sorgente e di diversi altri programmatori esterni sparsi in tutto il mondo, per un totale di circa un migliaio di utenti impegnati a contribuire ad OpenOffice. Numeri piuttosto elevati per un progetto che dovrebbe essere prossimo all´abbandono.

Le cifre riportate da Meeks appaiono dunque completamente inesatte, e deriverebbero da dati raccolti in vecchi repository, e dunque non aggiornati.

A sottolineare il buono stato di salute di OpenOffice, sono anche i dati riportati dal PLIO (Progetto Linguistico Italiano OpenOffice.org) riguardanti il numero di download del programma.

La versione 3.0 è stata scaricata circa due milioni di volte nel giro di tre mesi, misurando in proporzione una crescita sostanziale rispetto ai 5 milioni di download complessivi effettuati nel 2008 (per la sola versione in italiano) e soprattutto senza considerare le copie distribuite attraverso canali alternativi quali riviste o distribuzioni Linux.

Sembra insomma che gli utilizzatori di OpenOffice possano tirare un sospiro di sollievo.

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