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OpenIndiana, un nuovo OS basato su OpenSolaris

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acquisizione di Sun da parte di Oracle ha profondamente modificato completamente distrutto i rapporti che Sun stessa intesseva con la comunità Open Source, ufficializzando questa "posizione" mediante, tra le altre cose, gli strali legali lanciati da Oracle a danno di Google con oggetto Java (Android) e la chiusura del progetto OpenSolaris, il sistema operativo che stava a Solaris come Fedora sta a Red Hat.

La morte di OpenSolaris ha lasciato ai suoi (a dire il vero pochi) utenti e ai suoi programmatori un vuoto cosmico, colmato dapprima mediante il fork Illumos, e poi con l´annuncio di OpenIndiana, rientrante comunque nella Illumos Foundation.

Illumos, sponsorizzato da Nexenta (che già produce Nexenta Core, sistema con kernel OpenSolaris e userland Ubuntu), mira a divenire un sistema operativo compatibile, a livello binario, con Solaris, completamente open source (rimpiazzando le parti non open di OpenSolaris con proprie implementazioni) ed esser la base per le distribuzioni OpenSolaris. Illumos evolverà quindi in un kernel a sé stante.

OpenIndiana, per parte sua, completa Illumos avendo l´intenzione di divenire una sua distribuzione (anche se la sua prima build non è basata su di esso, ma sull´ultima versione disponibile di OpenSolaris, la build 147). L´annuncio della sua nascita risale ad una settimana fa, sebbene la conferenza stampa ufficiale (e chiarificatrice) sia solamente di queste ore.

Per quanti fossero interessati al progetto, la prima development release della distribuzione OpenIndiana può esser scaricata da OpenIndiana.org.

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