6,5 milioni di download in pochi giorni, ma un’esplosione di controversie: la nuova app Meta AI, sviluppata dal colosso di Menlo Park, è al centro di un acceso dibattito sulla protezione della privacy degli utenti. Nonostante il lancio recente e il suo obiettivo di competere con soluzioni come ChatGPT, l’applicazione ha sollevato preoccupazioni significative a causa della sua gestione dei dati sensibili.
La condivisione pubblica
La nuova piattaforma, che sfrutta l’intelligenza artificiale per consentire agli utenti di interagire tramite testo, immagini e registrazioni audio, presenta una funzione di condivisione pubblica delle conversazioni. Tuttavia, il meccanismo è stato criticato per la sua semplicità, che porta molti utenti a rendere pubbliche informazioni personali senza esserne pienamente consapevoli.
Casi documentati mostrano come siano state pubblicate conversazioni contenenti dettagli riservati, inclusi nomi completi, indirizzi e richieste di consigli su temi delicati come questioni legali o fiscali. Un episodio particolarmente preoccupante riguarda una registrazione audio in cui un utente discute di argomenti estremamente personali, finita accidentalmente in rete.
L'app tramite Instagram
Per chi utilizza l’app attraverso Instagram, i rischi aumentano: un account pubblico sulla piattaforma social implica automaticamente che le interazioni con Meta AI siano visibili pubblicamente. Secondo esperti di cybersicurezza, questo sistema rappresenta un vero “incubo per la privacy”, con Meta che non fornisce indicazioni chiare sulle impostazioni di riservatezza. La mancanza di trasparenza da parte dell’azienda ha alimentato paragoni con errori passati nel settore tecnologico, come il caso AOL del 2006, in cui dati pseudonimizzati furono resi pubblici accidentalmente.
Meta non rilascia dichiarazioni ufficiali
Nonostante le critiche, Meta non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda. Intanto, l’app ha registrato 6,5 milioni di download dal lancio del 29 aprile, un risultato al di sotto delle aspettative per un’azienda di tale portata. Sui social, molti utenti stanno utilizzando la piattaforma per scopi di trolling, con richieste bizzarre come istruzioni per costruire oggetti improbabili o ottenere lavori in settori specifici.