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Linguaggi di programmazione: Python sempre in testa

Python domina le classifiche dei linguaggi di programmazione
Linguaggi di programmazione: Python sempre in testa
Python domina le classifiche dei linguaggi di programmazione
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In questi ultimi anni il linguaggio di programmazione Python ha raggiunto un grande livello di popolarità all'interno della community di sviluppatori. Questo perché risulta essere estremamente versatile e potete, infatti è possibile sfruttarlo in una moltitudine di contesti diversi e la sua curva di apprendimento non è eccessivamente ripida. A confermare il trend positivo di Python è un recente report pubblicato O'Reilly Media,  una casa editrice statunitense che si occupa di pubblicazioni riguardanti l'informatica.

La O'Reilly Media gestisce una learning platform focalizzata sul software development. I ricercatori dell'azienda hanno analizzato i vari livelli di traffico ed i dati di consultazione dei diversi contenuti educativi presenti sulla piattaforma, inclusi videolezioni, libri e tutorial, ed è emerso che Python, assieme a Java, è il linguaggio di programmazione più studiato ed approfondito in assoluto. Tuttavia i dati evidenziano anche un leggero calo di interesse verso Python rispetto al precedente report del 2021.

Python è nel bel mezzo di un "età doro". Le librerie ed i framework basati su tale linguaggio sono diventati il punto di riferimento per i progetti di machine learning, IoT e data science. Si tratta di settori in forte ascesa e risulta quindi logico che la community di sviluppatori voglia approfondire e padroneggiare al meglio Python.

Dalla ricerca condotta da O'Reilly Media è possibile notare anche l'aumento dell'interesse verso Go e Rust, con un accrescimento del consumo di contenuti educativi rispettivamente del 23% e del 31% rispetto al 2021. Entrambi sono molto popolari nell'ambito dell'infrastructure programming, ovvero la programmazione di sistemi di monitoraggio delle infrastrutture software.

Secondo Mike Loukides, vice presidente del Content Strategy di O'Reilly Media, il leggero calo di Python sarebbe fisiologico. Per le aziende tech che gestiscono grandi mole di dati è normale aspettarsi che il coder di turno sappia destreggiarsi con Python. Mentre la capacità di lavorare anche con altri linguaggi di programmazione come Go e Rust ti da un valore aggiunto e ti rende maggiormente appetibile ai recruiter.

Le affermazioni di Loukides sembrerebbero essere veritiere. Già prima della pandemia le tech company erano parecchio interessate ai programmatori in possesso di skill di Golang e Rust ed infatti queste sarebbero tra le skill meglio pagate nel mercato nord americano. Soprattutto in questi ultimi anni la gestione dei dati è diventata essenziale per il business di milioni di imprese, che a causa della pandemia hanno spostato tutto online. Tale fenomeno potrebbe quindi aver contribuito all'aumento di richiesta di developer maggiormente specializzati e dunque ad un incremento dell'interesse verso i linguaggi di programmazione diversi da Python.

 

 

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