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L'era dello sviluppatore "poliglotta"

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L'incremento continuo della domanda di Apps per i dispositivi mobili, l'utilizzo sempre più ampio di HTML5, CSS3 e JavaScript per la realizzazione di progetti e la gestione di Big Data, rappresenterebbero gli effetti di una vera e propria rivoluzione che avrebbe coinvolto il concetto stesso di sviluppo e il lavoro degli sviluppatori nel corso degli ultimi due anni.

Questo cambiamento sarebbe testimoniato anche da una recente rilevazione condotta da Forrester su un campione composto da circa 500 sviluppatori; al di là  di quelle che attualmente potrebbero essere le soluzioni in ascesa e in declino date le contingenze del mercato, dalla ricerca emergerebbe un primo interessante dato riguardante le competenze.

Se infatti, fino ad un periodo che potrebbe ritenersi concluso nel 2010, oltre un quarto degli sviluppatori avrebbero utilizzato soltanto un linguaggio per il proprio lavoro e circa la metà  di essi non più di due, oggi sarebbe necessaria dimestichezza con un maggior numero di linguaggi e, nella gran parte dei casi, uno di essi dovrebbe essere JavaScript.

Il mercato sarebbe quindi sempre di più alla ricerca di una figura di sviluppatore "poliglotta" piuttosto che di varie tipologie di professionisti ad altissimo livello di specializzazione in settori ben definiti. In questo caso le variabili in gioco sarebbero numerose (crisi economica, scarse conoscenze in materia da parte dei committenti, difficoltà  di coordinamento..), così come i fattori che tenderebbero a non favorire la divisione del lavoro.

Il cambiamento in atto sarebbe iniziato in modo eccessivamente repentino, per cui ancora oggi non sarebbe semplice reperire sviluppatori in grado di muoversi agevolmente tra sorgenti di diversa natura, conoscere più linguaggi rappresenterebbe quindi una chiave per adattarsi e "sopravvivere" ad un'evoluzione almeno apparentemente irreversibile.

Una statistica effettuata su un numero limitato di intervistati non rappresenta naturalmente la fotografia esatta di una tendenza internazionale; per cui sarebbe interessante sapere dagli stessi sviluppatori italiani quali linguaggi abbiano deciso di adottare per incentivare il proprio lavoro e quali abbiano invece abbandonato perché considerati non più necessari o obsoleti.

Via: DrDobbs

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