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E' arrivata la fine per Italia.it?

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Italia.it, il portale che avrebbe dovuto rappresentare il principale canale istituzionale per la promozione turistica della Penisola, sembrerebbe ormai destinato alla chiusura o, nel migliore dei casi, ad un pesante ridimensionamento del progetto sulla base del quale veniva gestito; al centro di polemiche sin dalla nascita per i suoi altissimi costi, Italia.it sarebbe ora passato nelle mani dell'ENIT.

La consegna all'Agenzia nazionale italiana del turismo non dovrebbe testimoniare di per sè una volontà di abbandonare il portale al suo destino, ma secondo le indiscrezioni attualmente disponibili, una prima conferma dell'eutanasia in atto sarebbe arrivata direttamente dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

In pratica, attualmente Italia.it si troverebbe sì sotto il controllo dell'ENIT, ma a tale passaggio non avrebbe corrisposto alcun conferimento di tipo finanziario; sostanzialmente per la prosecuzione del progetto non sarebbe stato stanziato alcun budget e, dato che attualmente l'ente pubblico che opera per la promozione dell'offerta turistica italiana dovrebbe essere sottoposto a commissariamento, è complicato credere che quest'ultimo possa optare per un'ulteriore copertura economica.

A quanto detto si aggiungerebbero ulteriori interrogativi legati alla mancanza di un contratto con il partner tecnologico Automobil Club d'Italia, nonché alla procedura di liquidazione che avrebbe coinvolto l'ente operativo del dicastero del Turismo, Promuovitalia; sempre secondo quanto riportato dalla stampa, quest'ultimo non disporrebbe della liquidità necessaria per pagare alcune mensilità spettanti alla redazione Italia.it, per cui è possibile ipotizzare l'imminenza di una grande quantità di cause di lavoro da discutere in Tribunale.

Insomma, dopo gli intenti di rilancio risalenti al 2012 la fine sarebbe ormai arrivata, ma non per le perdite economiche derivanti dal progetto. Riguardo ai costi reali di Italia.it sono state diffuse numerose ipotesi, in alcuni casi si è parlato addirittura di 60 milioni di euro, in realtà il portale sarebbe costato circa 22 milioni di euro (comunque non poco e contro i 10 milioni inizialmente previsti) con una spesa di circa 30 mila euro mensili per la gestione editoriale.

Ora, soprattutto in considerazione delle spese elevate che anche altri paesi della UE stanno affrontando per la propri promozione turistica, la vera domanda da porsi non è forse legata al perché Italia.it sia costato così tanto, ma a per quale motivo si sia dimostrato un fallimento nonostante la grande disponibilità di mezzi. Le risposte potrebbero essere molteplici.

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