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La diffusione di Linux è maggiore di quello che sembra. Parola di Gartner

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Che i pinguini stiano seppure lentamente avanzando lo sapevamo già. Tuttavia Gartner, una delle più note società di consulenza e analisi del mercato, ritiene che la diffusione di Linux sia notevolmente sottostimata.

È quanto afferma Gorge Weiss, vice-presidente di Gartner, facendo alcune considerazioni su un studio da poco pubblicato sull´utilizzo dei sistemi operativi nelle aziende. Dallo studio è infatti emerso che, come ci si aspettava, Windows la fa da padrone ed è utilizzato dal 91% del campione esaminato.

Linux non ne esce particolarmente male: il 48% delle aziende usa almeno un sistema RedHat e il 28% ha almeno un sistema Novell Suse. Comunque nulla per cui esaltarsi, se si considera che Linux è praticamente solo usato sui server e che quindi non va oltre il 25% delle installazioni in una singola azienda.

A spingere verso Linux è il prezzo e quasi la metà delle aziende esaminate sta considerando di migrare a Linux per contenere i costi. Ed è proprio per una questione di costi che secondo Gartner l´utilizzo di Linux potrebbe essere ben più massiccio. Dato che la maggior parte delle distribuzioni sono liberamente scaricabili, è verosimile che molte aziende utilizzino già delle macchine, tipicamente dei server, senza che questo risulti dai registri ufficiali. Gartner stima che la percentuale reale potrebbe essere attorno all´80%: in pratica solo un quinto delle aziende non utilizza nessuna macchina Linux.

Tornando ai numeri ufficiali, la diffusione di Linux nei datacenter continua ad aumentare ma, dati alla mano, nella maggior parte dei casi non subentra a sistemi Windows, ma sostituisce piuttosto altri sistemi Unix, come ad esempio Solaris.

E per il futuro? Nei prossimi anni si prevedono nuvole di virtualizzazione "a go go" con una sfida tutta in campo open source: KVM contro XEN. Chi vincerà?

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