“State attenti a cosa dite, scrivete e fate.” Questo inquietante avvertimento, riportato da alcuni manager dell’EPA (Environmental Protection Agency), si colloca al centro di un’inchiesta di Reuters sul Department of Government Efficiency (DOGE), un organismo supervisionato da Elon Musk. L’indagine ha portato alla luce un controverso sistema di monitoraggio digitale che analizza le comunicazioni dei dipendenti federali, con un focus su eventuali sentimenti critici verso Musk o l’ex presidente Trump.
Secondo quanto emerso, il DOGE utilizza tecnologie di intelligenza artificiale per esaminare conversazioni su piattaforme come Microsoft Teams, cercando opinioni considerate ostili. Sebbene l’EPA non abbia ammesso esplicitamente il monitoraggio, ha dichiarato di valutare l’uso dell’IA per ottimizzare le funzioni amministrative, precisando che tali strumenti non influenzano decisioni sul personale in collaborazione con il DOGE. Tuttavia, le misure adottate dall’agenzia sono state drastiche: quasi 600 lavoratori sospesi e il 65% del budget tagliato, in linea con le direttive di riduzione dei costi imposte dall’organismo guidato da Musk.
Le pratiche interne del DOGE sollevano ulteriori dubbi. I membri dell’organismo utilizzerebbero l’app Signal per comunicazioni interne, sfruttando la funzione di eliminazione automatica dei messaggi, una scelta che potrebbe violare le normative federali sulla conservazione dei dati. Inoltre, si segnala l’uso di Google Docs per modificare documenti ufficiali, bypassando le procedure standard di revisione. Queste pratiche minano la trasparenza operativa e sollevano preoccupazioni sulla gestione dei dati pubblici.
L'impiego di Grok AI ha generato preoccupazioni
Un altro elemento controverso è l’impiego di Grok AI, un chatbot sviluppato dalle aziende di Musk, da parte del personale del DOGE. Sebbene il suo utilizzo specifico rimanga poco chiaro, l’integrazione di questo strumento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e l’efficacia di tali tecnologie all’interno delle agenzie governative.
Il DOGE si dichiara esente dagli obblighi di trasparenza documentale tipici delle agenzie governative, sostenendo di appartenere all’Ufficio Esecutivo del Presidente. Tuttavia, un ordine di un giudice federale ha imposto all’organismo di fornire documentazione sulle proprie attività al gruppo Citizens for Responsibility and Ethics in Washington, che ha intentato causa per ottenere tali informazioni. Nonostante l’ordine, i documenti richiesti non sono ancora stati consegnati, alimentando ulteriori critiche.
Questo scenario riflette una crescente preoccupazione sull’uso della tecnologia per il monitoraggio e la gestione delle risorse umane, sollevando interrogativi su etica, privacy e rispetto delle normative. La mancanza di trasparenza e le pratiche discutibili del DOGE rappresentano un caso emblematico delle sfide poste dall’integrazione della intelligenza artificiale nei processi amministrativi e decisionali.