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Android e il meccanismo sinusoidale dell´aggiornamento

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Una delle critiche più spesso mosse ad Android è quella di "garantire" una certa frammentazione, data la pigrizia di Google nel sollecitare i produttori all´aggiornamento dei propri dispositivi mobili: tuttavia, è sensata l´analisi che molti ciclicamente propongono? Ad ogni release (con cadenza più o meno annuale quindi) vengono pubblicate affermazioni forti nei confronti di Google a causa della poca diffusione di ogni versione a pochi mesi dal rilascio.

Nonostante il ripetersi degli eventi infatti, sia per Android 4.0 che per Android 4.1 sono stati pubblicati i dati di diffusione esattamente come era successo per Android 2.3 molto tempo fa: e così in preda al pressappochismo i fanboy della fazione avversa accusano la piattaforma Android nel suo complesso, influenzando anche l´opinione dei più.

In realtà, riguardo questa tematica, è possibile osservare anche facendo una retrospettiva come l´adozione di una versione più aggiornata di Android da parte dell´utenza dipenda parecchio da nuovi acquisti in campo smartphone: nonostante alcune case tardino ad aggiornare i propri smartphone, gli utenti non sono avvezzi (leggasi: non si curano) di tali caratteristiche, e non trovano importante l´avanzamento di versione.

Questo vale per tutti in realtà: l´aggiornamento del sistema operativo non è una prerogativa di qualsiasi utente, ma solo dei più "smanettoni" - ed è così che gli sviluppatori, che lavorino per l´ecosistema prodotto da Apple, o per quello di Google, o per entrambi addirittura, si trovano ancorati alle feature obsolete delle versioni precedenti. La seconda peculiarità del processo software di Android è che, effettivamente, i produttori aggiornano il firmware dei propri handset in ritardo, ma meglio tardi che mai: i dati sulla versione corrente dell´OS subiscono una seria impennata per quanto riguarda i Nexus, nell´immediato, attestandosi mediamente sul 20% entro un po´ di mesi.

La seconda impennata si ha nel momento in cui la maggior parte dei produttori rende disponibile la nuova versione attraverso un aggiornamento, quantomeno per i suoi top di gamma; a quel punto ci si attesta sul 45-50% (salvo cambiamenti al vertice dell´OS come è successo per Android 4.0). La terza e ultima impennata, invece, l´abbiamo nel momento in cui cominciano ad uscire nuovi handset sul mercato con l´ultima versione di Android. A quel punto i fanatici di gadget "archiviano" i loro precedenti terminali, e con un fenomeno in stile "coda lunga" pian piano i dati arrivano a saziare il mercato con una percentuale rassicurante.

In tutto ciò, la domanda quindi cambia connotazione e diventa: nell´ecosistema Android, le nuove versioni rilasciate da Google si diffondono velocemente come spererebbero gli sviluppatori? Probabilmente molti la penseranno in maniera contraria, ma per me la risposta è affermativa: vale sempre il principio del cadavere del nemico infatti, e proprio di recente i produttori hanno cominciato ad aggiornare i terminali. ICS ha dei dati abbastanza buoni, mentre Jelly Bean naviga ancora in alto mare, anche se l´aggiornamento sui top di gamma Samsung e HTC porterà nuova linfa all´ultimo arrivato nella famiglia del versioning Android.

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