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Copyright: cosa prevede (veramente) la Direttiva

Analizziamo i punti salienti della nuova direttiva sul Copyright per capire quali piattaforme verranno coinvolte dalla riforma e in che modo.
Copyright: cosa prevede (veramente) la Direttiva
Analizziamo i punti salienti della nuova direttiva sul Copyright per capire quali piattaforme verranno coinvolte dalla riforma e in che modo.
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Sembrerebbe che il testo finale della nuova direttiva europea che andrà a regolare il settore del copyright nell'Unione sia ormai pronto e, dopo diversi mesi di stallo, i governi dei 28 (a breve 27) paesi membri hanno finalmente trovato un compromesso.

Il nuovo testo dovrà essere approvato dal Consiglio Europeo e successivamente anche dal Parlamento di Bruxelles. Tuttavia le perplessità espresse da molti giuristi e da diversi parlamentari sono rimaste tali, infatti i controversi articoli 11 e 13 non sono stati eliminati anche se in parte modificati.

A renderlo noto è stata l'europarlamentare Julia Reda che sul suo blog personale ha evidenziato nuovamente la questione:

"Per due anni abbiamo discusso su diverse bozze e versioni degli articoli controversi. Oggi però non ci sono più dubbi. Infatti se questa legge verrà approvata cambierà radicalmente il modo in cui usiamo Internet."

La deputata infatti fa appello ai cittadini europei e alle varie forze politiche presenti nel parlamento in modo che boccino questa direttiva. I due articoli incriminati, 11 e 13, sono stati più volte svisceranti e Julia Reda ha riassunto i punti più controversi.

Articolo 11

  • Copiare o riprodurre più di qualche parola di un articolo o di un report giornalistico richiederà una licenza apposita che dovrà essere rilasciata dall'editore. Questo di fatto impedirà la condivisione delle notizie online, non solo per le grandi aziende come Google ma anche per il singolo cittadino.
  • Saranno i tribunali ad interpretare il testo e quindi spetterà al singolo magistrato stabilire esattamente quante sono le parole di un articolo che è possibile riportare o condividere senza rischiare una multa. Infatti l'articolo 11 risulta essere davvero poco chiaro e lascia spazio ad interpretazioni eccessivamente rigide.
  • Non ci saranno eccezioni, nemmeno le pubbliche amministrazioni e le associazioni no-profit saranno esentate dal pagamento di una licenza agli editori.
  • Sono state previste delle eccezioni, sarà ancora possibile condividere tramite link un articolo e sarà concesso citare una news per fini di critica o di approfondimento. L'editore inoltre non potrà richiedere il pagamento di una licenza se un utente riporta un mero fatto di cronaca.

Articolo 13

  • Tutti i portali e le applicazioni dovranno acquistare le licenze d'uso per coprire le possibili violazioni del diritto d'autore che gli utenti potrebbero commettere caricando materiale protetto da Copyright.
  • Dovrà essere presa qualsiasi contromisura possibile per evitare che del materiale protetto da Copyright venga pubblicato senza autorizzazione sulle varie piattaforme, questo di fatto costringerà i siti web a creare un sistema di controllo preventivo (upload filters) con costi esorbitanti che non tutti potranno sostenere.
  • Se un tribunale stabilisse che un portale non ha fatto tutto il necessario per prevenire la violazione del diritto d'autore, il sito Web stesso verrà punito come se avesse commesso il reato.
  • Sono però stati esclusi da questa direttiva gli utenti che fanno satira, critica. recensioni ed in generale le realtà che sotto i 5 milioni di visite mensili.

Via Julia Reda

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