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 Editoriale di HTML.it

  Webmaster: come inventare una professione
    Venerdì 01 dicembre 2000

La scorsa settimana HTML.it ha dedicato un intero dossier al lavoro su Internet, con particolare attenzione alle varie figure professionali create dalla new economy. Nei giorni successivi alla pubblicazione abbiamo verificato il grande interesse verso questo argomento, confermato da numerose e-mail di chiarimento o precisazione.
Chi utilizza quotidianamente la Rete ne conosce le peculiarità e l'enorme potenziale occupazionale. Grazie al grande interesse dei media tradizionali verso il Web, anche il "cittadino medio" ormai è consapevole di questo nuovo strumento comunicativo dalle potenzialità infinite. Al "cittadino medio" manca però la piena consapevolezza del perchè Internet crei opportunità. Non si tratta di una differenza da poco, perché non comprendere le peculiarità di Internet porta ad accettare acriticamente un concetto imposto dai media, e finalmente alla diffusione di luoghi comuni.
Non è questa una critica al sistema d'informazione, perché è oggettivamente difficile far comprendere Internet a chi non la vive ogni giorno. In questo ambito, più che in altri, è utile conoscere le esperienze dei singoli per capire fenomeni di portata sociale.
La figura professionale del webmaster (e webdesigner) è in questo momento quella che meglio interpreta lo spirito del nuovo modo di lavorare imposto da Internet. Questo editoriale vuole spiegare in modo molto concreto quali sono i passi per diventare webmaster freelance, inventando di fatto una professione.

Ciò che segue è frutto dell'esperienza personale di chi scrive, e non ha pretese di esaurire l'argomento. Si tratta di alcune operazioni grazie alle quali è possibile creare solide realtà economiche "partendo da zero", con l'unico investimento di un computer, un collegamento Internet e qualche software di grafica e web publishing. 1. Imparare l'HTML e la Webgrafica
Senza dubbio la prima cosa da fare è imparare a ritoccare immagini per il Web, ed a creare pagine HTML. Non esiste una strada migliore delle altre per farlo, si può studiare il codice o utilizzare editor avanzati, l'importante è assumere dimestichezza con gli strumenti di uso comune del Web publishing. Risorse Internet o manuali cartacei sono più che sufficienti, se accompagnati da un costante e quotidiano utilizzo di editor e software. A parere di chi scrive è preferibile una cultura da autodidatta, che la frequentazione di uno dei tanti corsi organizzati da regioni o istituti privati, che limitano l'utlizzo di questi strumenti nelle poche ore di lezione. L'entusiasmo è un elemento fondamentale e il metro di guidizio migliore per misurarlo sono le notti passate in bianco per terminare una pagina o capire un Tag.

2. Realizzare il proprio sito personale
Per imparare a realizzare pagine HTML è importante darsi un obiettivo, per finalizzare il proprio lavoro ad un traguardo. Per esempio creare un proprio sito personale, anche se apparentemente inutile o poco produttivo, è un modo per comprendere come organizzare un sito, come pubblicarlo e come aggiornarlo. Una sorta di palestra, dunque, che se anche non darà grandi risultati in termini di visite sarà comunque un primo approccio pratico al Web publishing.

3. Il primo cliente
Dopo aver preso dimestichezza con l'HTML e la Webgrafica, è molto probabile che qualcuno vi chieda di realizzare un sito a pagamento. Questa richiesta arriva spesso da qualcuno che ha visitato il vosto sito personale, o da qualche parente, o dall'immancabile "amico dell'amico" che vuole dare un sito alla sua azienda. Prima di prendere qualsiasi decisione ascoltate le richieste del cliente, e se vi sentite in grado di assecondarle accettate senza indugio. Il primo sito a pagamento è una sorta di battesimo ed impone obblighi inderogabili verso il cliente e il fisco. E' importante fin da subito essere chiari sui tempi e le modalità di consegna del lavoro. Dove possibile fatevi fornire i testi e le immagini in forma elettronica, per evitare di perdere giorni a trascrivere testi cartacei.
Per evitare brutte sorprese a fine lavoro, fate firmare un contratto di collaborazione occasionale non continuativa, nel quale vi impegnate a realizzare il lavoro e dall'altra parte vi vengono garantiti tempi di pagamento e ammontare del compenso.
Il prezzo da proporre è assolutamente discrezionale, e la forma fiscale consigliabile è la ritenuta d'acconto, almeno per i primi lavori.

4. La partita IVA
La ritenuta d'acconto è una soluzione valida per i primi siti a pagamento realizzati. Quando il numero di clienti aumenta è necessario aprire partita IVA per poter emettere fattura. Questo comporta obblighi fiscali maggiori, spese di apertura della partita IVA e l'affidamento della contabilità ad un commercialista. Tra i vantaggi maggiori la possibilità di detrarre alcuni costi dal proprio reddito.
Prima di farvi un'idea al riguardo parlatene con un commercialista di fiducia che saprà certamente indirizzarvi, non affidatevi mai al sentito dire.

5. Specializzazione e collaborazione
Realizzare siti a pagamento significa aggiornarsi continuamente sulle nuove tecnologie e trovare soluzioni avanzate per i propri clienti. Realizzare un sito di e-commerce, per esempio, impone la conoscenza di linguaggi di scripting (ASP, PHP, CGI ecc.) e database (Access, SQL ecc.). A questo punto le soluzioni sono due: o si imparano nuovi linguaggi o si stringono collaborazioni con altri webmaster freelance. Questa seconda soluzione è sicuramente la più veloce e produttiva, perché da un lato permette di concentrarsi sulle proprie competenze, e dall'altro di offrire ai propri clienti soluzioni alternative.

6. La società
Quando il giro d'affari diventa significativo e sentite l'esigenza di assumere dipendenti o trovare soci per gestire la vostra attività, e bene prendere in seria considerazione la possibilità di aprire una società. Anche su questo punto è buona regola sentire il parere di un commercialista di fiducia, che vi indicherà pro e contro dell'operazione.

Questi, a grandi linee e sulla scorta di esperienze personali, sono i passi da seguire per trasformare un hobby in lavoro. Ovviamente la costituzione in società è solo una possibile soluzione, non certo un obiettivo.

In questo editoriale si è taciuto delle insidie della professione di Webmaster, non per ragioni di comodo ma perché è il caso di dedicargli un intero editoriale.

di Massimiliano Valente

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