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 Editoriale di HTML.it

  Riflessioni sui nuovi suffissi dei domini mondiali
    Venerdì 24 novembre 2000

Come molti di voi sapranno, lo scorso 16 novembre l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) ha sciolto i dubbi circa la costituzione dei nuovi domini generici di primo livello, mettendo, almeno per il prossimo anno, la parola fine ad una lunga diatriba che si trascinava da molti anni. I domini scelti sono i seguenti

  • .aero Proposto dalla SITA (Société Internationale de Télécommunications Aéronautiques) e riservato ai trasporti aerei
  • .biz Proposto dalla JVTeam (un consorzio composto dalla americana NeuStar e dalla australiana Melbourne IT) e dedicato a raccogliere siti commerciali.
  • .coop Proposto dalla NCBA (National Cooperative Business Association) che registrerà sotto questo dominio gli appartenenti alla propria associazione di coperative.
  • .info Proposto da Afilia cui partecipano giganti di Internet come Tucows, Network Solutions, Register.com, Internet Council of Registrars ed altri 16 partner. Il dominio era inizialmente la proposta alternativa a .web e dovrebbe rappresentare inizialmente il dominio generico di riferimento sostitutivo di .com
  • .name Del Global Name Registry, un consorzio europeo. Il dominio sarà assegnato a chi volesse registrare il proprio cognome (tipo rossi.name e dunque lucia.rossi.name e così via)
  • .museum Del Museum Domain Management Association (MDMA). Registrerà domini di musei.
  • .pro Proposto da RegistryPro (in cui ha una quota anche Register.com), dedicato ai domini professionali (tipo lucia.rossi.medico.pro)

È difficile commentare la scelta dell'ICANN. Difficile perché la Corporation americana ha dovuto procedere ad una scelta delicata e piena di insidie. Non si trattava solamente di scegliere alcuni nomi tra i tanti, ma si trattava di dover decidere sotto quale veste i futuri soggetti di Internet dovranno apparire. Era necessario garantire la "presenza" sul Web a milioni di società e persone sparse in tutto il mondo e ogni mossa proposta dall'ICANN sarebbe stata comunque giudicata una mossa sbagliata e avrebbe attirato comunque tutte le critiche che sono state mosse in questi giorni.
L'ICANN è un ente che inizialmente avrebbe dovuto occuparsi, per mandato del Dipartimento del commercio americano, della parte gestionale dei domini; piano piano la società ha invece attirato su di sé competenze che ne hanno fatto la reale assegnataria del "governo dei domini", rendendo il suo campo d'azione paragonabile ad un organismo di politica mondiale con compiti e responsabilità che eccedevano le reali competenze.
A voler considerare la decisione con occhio meno critico penso si possa agevolmente affermare che l'ICANN ha fatto delle scelte coerenti. Il metro di decisione è stato accordato ad una politica "minimalista" che ha assolto le necessità di nuovi domini senza affondare nel terreno insidioso delle scelte radicali. A questa politica possiamo infatti ricondurre la decisione di non approvare domini delicati come quelli relativi ai bambini, alla salute e alla pornografia (rispettivamente .kids, .health e .xxx). Le stesse parole potremmo dire della scelta di favorire l'istituzione di domini inimmaginabili (come .aero.) e di quelli meno legati a prospettive commerciali (come .museum e .coop), preferiti ai più gettonati .cash, .shop e .store. In questo senso la scelta dell'ICANN ha assecondato una maggiore estensione della zona non "business" del Web, favorendo la concorrenza, una delle principali molle dell'assegnazione dei nuovi domini, in altri campi.

Non tutto però può essere visto sotto quest'ottica. L'ICANN rimane pur sempre una corporazione poco flessibile e trasparente, legata ancora ad una visione autarchica della gestione dei domini. Questa caratteristica la rende impermeabile alle necessità di una comunità che può ben dirsi universale, come del resto dimostrano le recenti decisioni riguardo i membri "at large" non USA. Un evento tra tutti rende conto di questo dissidio.

Tra le proposte per uno dei domini più attesi, il .web, due avevano attirato l'Attenzione dell'ICANN board: quella della Afilias e quella della Image Online Design (IOD). Tra i partecipanti al primo consorzio c'è la Network Solutions, la società privata che fino al 1998 ha gestito i domini generici .com, .org e .net e che tuttora è la depositaria del database di questi domini (chiamato root server). La IOD dal 1996 registra domini .web in attesa che gli venga assegnata la possibilità di condividere la propria banca dati di domini con il resto del mondo (ora questi domini sono visibili solo utilizzando dei server DNS specifici). Tra le due proposte era normale, così pensavano alla IOD, che la proposta accettata fosse quella di chi per 4 anni e mezzo ha gestito efficacemente il dominio. I dirigenti dell'ICANN hanno pensato diversamente e solo un intervento di Vinton Cerf, eletto recentemente direttore del consiglio dell'ICANN, ha evitato che il dominio venisse assegnato all'Afilias; la decisione è stata infatti rinviata a data imprecisata, probabilmente quando l'ICANN, o chi per lei, procederà all'assegnazione di nuovi domini.

L'intervento di Cerf, che probabilmente ha anche influenzato la scelta dei nuovi domini, è una delle poche note positive di queste giornate. Nelle interviste rilasciate durante il meeting californiano, Cerf ha continuamente ripetuto la necessità di rendere la corporazione da lui diretta meno centralistica e meno coinvolta in decisioni che siano politicamente parziali. Il compito è difficile, anche perché una struttura come quella dell'ICANN è impensabile in un epoca globalizzata come quella che stiamo vivendo. È la stessa logica di Internet che ne nega la validità. Accanto al root server in cui verranno inseriti i nuovi domini e che contengono i vecchi ne stanno piano piano nascendo altri, e la loro visibilità cresce sempre di più. Diventa allora reale pensare in futuro ad una nuova struttura decentralizzata, liberamente accessibile da chiunque, slegata da lobby industriali e davvero aperta alla partecipazione di tutti. Questi sono i compiti più difficili che i responsabili dei domini dovranno considerare nel prossimo futuro.

Nel frattempo si attende che il Dipartimento del commercio americano dia il via libera alla certificazione dei nuovi domini; evento che ora dopo ora appare non del tutto scontato, considerati i vari ricorsi presentati anche da alcuni senatori degli Stati Uniti d'America. Se tutto andrà bene i nuovi domini potranno essere registrati, in base alle regole imposte da ogni singolo ente aggiudicatore della gara, non prima dell'estate 2001.

di Francesco-Saverio Caccavella

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