Per configurare Apache si utilizzano file di testo. Per ragioni storiche, in genere ci si riferisce al file di configurazione principale httpd.conf
. Sebbene il suo percorso predefinito venga stabilito al momento della compilazione, il flag della riga di comando di Apache -f
può essere utilizzato per fornirne uno alternativo.
All’interno del file principale possono essere inseriti riferimenti ad altri file di configurazione mediante la direttiva Include
, e si possono usare i carattery jolly per includere gruppi di file. Ciò permette di parcellizzare la configurazione in file più piccoli, riducendo anche la possibilità di errori: è il caso delle distribuzioni basate su Debian, come Ubuntu.
Sebbene la configurazione di Apache possa essere modificata mentre ve n’è un’instanza in esecuzione, è necessario effettuarne il reload (per modifiche minori) o il riavvio perchè esse abbiano effetto.
I file di configurazione di Apache contengono, in genere, una direttiva per riga, sebbene si possa aggiungere una backslash (\
) per segnalare la continuazione alla riga successiva. In ogni caso la backslash, se presente, dev’essere l’ultimo carattere prima della fine della riga. Le direttive sono case-insensitive, mentre i loro i parametri in genere sono case-sensitive.
I parametri delle direttive sono separati da whitespace (ovvero spazi e/o tabulazioni). Se un parametro contiene degli spazi, va racchiuso tra virgolette.
Tutte le direttive a cui venga preposto il cancelletto (#
) vengono considerate commenti, e di conseguenza ignorate: non è prevista la possibilità di inserire commenti all’interno delle direttive in vigore. Si noti che, come i commenti, vengono ignorati anche whitespace e righe bianche.
È possibile definire variabili cui riferirsi all’interno del file di configurazione mediante la direttiva Define
. È inoltre possibile far riferimento a variabili d’ambiente della shell, utilizzando la sintassi ${VAR}
. Se la variabile d’ambiente VAR
non dovesse essere definita al momento in cui viene effettuato il parsing della configurazione, viene emesso un warning.
È importante ricordare che, all’interno dei nomi delle variabili, non è possibile utilizzare i due punti (:
), al fine di evitare conflitti con la sintassi della direttiva RewriteMap
.
Dopo aver effettuato una modifica al file di configurazione, è possibile verificarne la correttezza formale utilizzando il comando:
apachectl configtest
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