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Struttura di un documento SMIL Language

Le parti di un documento SMIL, documento SMIL minimo
Le parti di un documento SMIL, documento SMIL minimo
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Nella lezione precedente abbiamo analizzato la struttura modulare di SMIL; riprendiamo ora in mano l’esempio della seconda lezione:

<?xml version="1.0"?>

<!DOCTYPE smil PUBLIC "-//W3C//DTD SMIL 2.0//EN"
"http://www.w3.org/2001/SMIL20/SMIL20.dtd">

<smil xmlns="http://www.w3.org/2001/SMIL20/Language">

<head>
<layout>
<root-layout backgroundColor="black" width="405" height="275"/>
</layout>
</head>

<body>
<par>
<audio src="media/sottofondo.mp3"/>
<img src="media/paesaggio.jpg"/>
<text src="media/descrizione.txt"/>
</par>
</body>

</smil>

La prima riga è l’intestazione XML, necessaria perché SMIL è un linguaggio basato su tale tecnologia; le successive due righe costituiscono la definizione del tipo di documento: le stringhe -//W3C//DTD SMIL 2.0//EN e http://www.w3.org/2001/SMIL20/SMIL20.dtd identificano il profilo SMIL Language.

Finalmente arriviamo all’elemento radice, vale a dire “smil”: da notare la definizione del namespace predefinito grazie all’attributo “xmlns” che, ancora una volta, fa riferimento a SMIL Language.

All’interno di “smil” troviamo, come in HTML, gli elementi “head” e “body”. L’elemento “body” contiene tutte le informazioni relative a media, tempo, sincronizzazione e link; “head” contiene tutti gli altri tipi di informazioni, quale, ad esempio la disposizione spaziale dei vari media.

Nel nostro esempio viene definito un unico layout principale di 405x275 pixel, con sfondo nero:

<layout>
<root-layout backgroundColor="black" width="405" height="275"/>
</layout>

All’interno di tale area trovano posto tre media (un file audio, un’immagine e un testo), riprodotti in parallelo (elemento “par”):

<par>
<audio src="media/sottofondo.mp3"/>
<img src="media/paesaggio.jpg"/>
<text src="media/descrizione.txt"/>
</par>

Nonostante la semplicità dell’esempio descritto, gli elementi “head” e “par” non sono necessari per avere una presentazione SMIL funzionante: ecco un esempio ancora più ristretto:

<?xml version="1.0"?>

<!DOCTYPE smil PUBLIC "-//W3C//DTD SMIL 2.0//EN"
"http://www.w3.org/2001/SMIL20/SMIL20.dtd">

<smil xmlns="http://www.w3.org/2001/SMIL20/Language">

<body>
<img src="media/paesaggio.jpg" dur="2s"/>
<text src="media/descrizione.txt" dur="2s"/>
<audio src="media/sottofondo.mp3"/>
</body>

</smil>

In questo caso i media vengono riprodotti sequenzialmente uno dopo l’altro (gli attributi “dur” sono stati inseriti per rendere tale effetto visibile all’utente), tuttavia non esiste alcun layout definito, pertanto il risultato finale può variare a seconda del lettore SMIL in uso.

Nella prossima lezione impareremo a gestire il layout di una presentazione SMIL.

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