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Installazione completa con Apt (Debian, Ubuntu)
Il gestore di pacchetti Apt (Advanced Package Tool) nasce all’interno del progetto Debian come erede di dpkg, il precedente gestore di pacchetti di Debian, uno dei primi in ambiente Linux. Una caratteristica importante, peraltro oggi presente in molti gestori di pacchetti, è la gestione automatica delle dipendenze: installando un programma, Apt si preoccuperà di installare tutti i pacchetti da cui tale programma dipende, evitando quindi laboriose ricerche ed installazioni manuali. Altra caratteristica è la possibilità di specificare diverse sorgenti da cui reperire i pacchetti: un archivio accessibile via HTTP o FTP, il cd-rom di installazione oppure il file system locale.
In questi paragrafi, assumeremo che Apt sia già configurato e funzionante. Il comando principale che ci consente di gestire i nostri pacchetti è “apt-get”. Prima di installare un nuovo software, è bene assicurarsi che la lista dei pacchetti disponibili sia aggiornata. Da una shell di root, digitiamo quindi:
apt-get update
Il comando andrà a leggere il file /etc/apt/sources.list in cui è presente l’elenco delle sorgenti per Apt e sincronizzerà il proprio database locale dei pacchetti con quelli delle sorgenti presenti in questo file. Questa operazione dovrebbe durare pochi minuti, a seconda della velocità di connessione, ed andrebbe sempre anteposta ad ogni installazione o aggiornamento di un pacchetto. Il passo successivo consiste nell’installare i pacchetti necessari. Con Apt la procedura è piuttosto semplice, in quanto è sufficiente il comando
apt-get install nomepacchetto
per cui l’unico dubbio riguarderà l’elenco dei pacchetti che ci servono, oltre ai relativi nomi. È possibile cercare un pacchetto all’interno del database utilizzando il comando “apt-cache search” seguito dalla stringa di ricerca, tuttavia l’enorme mole di risultati, soprattutto per pacchetti importanti come apache, può risultare scoraggiante. Andiamo allora subito al sodo, elencando i nomi dei pacchetti necessari e la loro funzione.
Il web server sarà apache2-mpm-prefork, uno dei pacchetti principali di Apache 2, l’unico compatibile con PHP. Attenzione a non specificare solo “apache2” come nome del pacchetto, in quanto si tratterebbe in realtà di un metapacchetto che porta ad installare “apache2-mpm-worker”, una versione di Apache 2 non compatibile con PHP. Come già accennato sarà Apt a gestire le dipendenze di questo pacchetto (tra cui “apache2-common”, oltre ad una serie di librerie).
Il database sarà mysql-server, la cui installazione oltre al server MySQL ci fornirà anche il relativo client ed alcune librerie. Per quel che riguarda PHP, l’unico pacchetto essenziale si chiama libapache2-mod-php5, che, come suggerisce il nome, è un modulo per Apache 2. Se desideriamo avere anche la possibilità di creare script da lanciare tramite riga di comando, ci servirà il pacchetto php5-cli (CLI: Command Line Interface). Un’installazione di PHP5 ridotta all’osso non ci sarebbe comunque utile, visto che molte estensioni importanti sono contenute in un pacchetto dedicato.
Tra tutte, se vogliamo accedere al database, ci servirà almeno php5-mysql. Un’altra estensione utile è quella per la gestione delle immagini tramite libreria GD, il cui relativo pacchetto si chiama php5-gd. Cercando “php5” tramite “apt-cache search” è possibile avere un’idea di tutto ciò che abbiamo a disposizione (da notare che le estensioni di PHP5 hanno tutte un nome del tipo php5-estensione, per cui è molto semplice riconoscerle).
Dopo aver identificato i pacchetti necessari, passiamo all’installazione vera e propria. Con il comando apt-get possiamo specificare non soltanto un pacchetto alla volta, ma anche un elenco di pacchetti, separati ciascuno da uno spazio. In sostanza dobbiamo quindi digitare nella nostra shell di root un’unica stringa:
apt-get install apache2-mpm-prefork mysql-server libapache2-mod-php5 php5-mysql php5-gd
Questo comando, per quanto lungo ed apparentemente scomodo da digitare, ci ha già risolto gran parte dei problemi. Il passo successivo riguarderà la configurazione.
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