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Whitespace nel Web design: perché è così ricercato?

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Il Web design sposa nuovamente la filosofia dello spazio vuoto. Sempre più progettazioni, che si parli di un'applicazione o di un sito Web, approfittano infatti del cosiddetto "whitespace", lo spazio negativo della pagina. Si tratti del classico bianco oppure del colore di sfondo scelto per la propria interfaccia, predisporre grandi aree vuote sembra essere ormai una tendenza tanto assodata quanto il minimalismo, la progettazione responsive o il design one-page.

Una scelta tutt'altro che banale, poiché in passato si è tentato di occupare qualsiasi area libera, soprattutto in un'ottica di browser, inserendo dove possibile link, immagini e altri elementi grafici. Ma quali sono i vantaggi di questa progettazione e, ancora, perché è consigliabile sposarne il trend?

Così come già accennato, per "whitespace" s'intende lo spazio negativo all'interno di una pagina Web o di un'interfaccia, ovvero tutte le aree non occupate da testo, oggetti grafici, immagini e via dicendo. Naturalmente, questo spazio non deve essere inteso nell'accezione di bianco, bensì di vuoto: può essere infatti rappresentato dal colore o dagli elementi di sfondo della pagina.

Catalizzare l'attenzione

Il ricorso intelligente allo spazio negativo ha, innanzitutto, una principale utilità: quella di catalizzare l'attenzione dell'utente sulle informazioni che davvero contano. Oltre a rimuovere eventuali distrazioni visive, che potrebbero portare il navigatore a concentrarsi su un'immagine oppure a saltellare da un collegamento all'altro, l'impiego del whitespace rafforza anche il significato. L'impatto di un semplice slogan mostrato su uno sfondo pressoché libero, ad esempio, facilita la memorizzazione, nonché il ricordo.

La logica è ovviamente quella del "less is more”: più la comunicazione è essenziale, maggiori sono le possibilità che il messaggio venga non solo recepito, ma anche assimilato e fatto proprio.

Interazione

L'uso corretto del whitespace ha, come facile intuire, anche elevati vantaggi per stimolare l'interazione dell'utente. Tra le operazioni più difficili in fase di design, di certo l'inserimento di call-to-action è quella che genera più grattacapi. Bisogna trovare non solo un testo o un'immagine che attiri la curiosità del lettore, ma soprattutto trovare una posizione dove la stessa richiesta d'interazione abbia la possibilità di generare le maggiori conversioni.

In questo senso, lo spazio negativo può aiutare non solo a isolare la call-to-action dal resto degli oggetti della pagina, ma anche a renderle più evidenti, stimolando l'utente a un contatto. Inoltre, scegliendo il font adatto, la stessa CTA viene resa più elegante dal whitespace, riducendo la sensazione di disturbo da parte dell'utilizzatore finale.

Non è però tutto, poiché lo spazio negativo è anche funzionale all'apprendimento. Quando l'utente si registra o inizia a sfruttare un nuovo servizio, non solo impara con il tempo la disposizione spaziali delle funzioni principali, ma è in grado di anticipare la posizione di quelle mai utilizzate prima.

Contenuti

Lo spazio negativo può anche risultare ideale per proporre al meglio i propri contenuti, in particolare qualora si dovesse lavorare di frequente con i testi. Può capitare di sovente, infatti, che le spaziature fra i caratteri e le interlinee non siano sufficienti per separare gli elementi di un paragrafo, determinando una condizione di pesantezza visiva che potrebbe disincentivare l'utilizzatore dalla lettura.

Introdurre del whitespace tra il titolo o il testo sottostante, o ancora per mettere in evidenza citazioni e parole chiave, potrebbe avere effetti immediati sul successo della pagina.

D'altronde, bisogna considerare come il tempo di permanenza medio di un utente sulla pagina sia inversamente proporzionale alla difficoltà percepita: di conseguenza, testi troppo fitti o immagini ingombranti potrebbero spingere il navigatore su altri lidi. Il whitespace, invece, permette di spezzettare i contenuti, per renderli immediatamente assimilabili.

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