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Video e social media: come emergere dalla massa

Video e social media: come emergere dalla massa
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I video diventano sempre più rilevanti sulle piattaforme social, nonché strumento irrinunciabile per la promozione di un business. Dai dati resi noti da Smart Insights, ad esempio, emerge come nel corso dell'ultimo anno la fruizione di filmati su Instagram e Facebook sia aumentata di ben l'80%. Ma come massimizzare la resa di questo formato e, soprattutto, emergere dalla massa di tutte le alternative disponibili?

Se si considera come su Facebook si vedano quotidianamente ben 8 miliardi di video ogni giorno, è facile comprendere come la concorrenza sia davvero spietata. Alcuni piccoli accorgimenti, però, possono fare la differenza. Ecco quali.

Formato quadrato

Nonostante gli schermi dei computer si siano in buona parte widescreen, e l'ultima tendenza per i dispositivi mobile sia addirittura quella dei 18:9, le principali piattaforme social sposano il formato quadrato per il video. Praticamente obbligatorio su servizi come Instagram, non è indispensabile su Facebook e Twitter. Eppure, vi sono buone ragioni per adottarlo.

Considerando come la maggior parte degli utenti approfitterà della visione dei video direttamente dal proprio feed oppure scorrendo la timeline, quindi non scegliendo la visualizzazione a schermo intero, il formato quadrato è quello che massimizza lo spazio disponibile, soprattutto su mobile. Questo almeno finché social come Facebook e Instagram non decideranno di modificare la disposizione delle pagine dei loro servizi e le loro App.

No audio, sì sottotitoli

Di norma, un filmato d'impatto è sempre accompagnato da un'ottima colonna sonora. Eppure l'audio dei video potrebbe risultare del tutto ininfluente sulle piattaforme social, così come rivelano dei dati relativi a Facebook pubblicati nel 2016. L'85% degli iscritti alla piattaforma, infatti, non attiva il sonoro mentre riproduce filmati nella propria timeline.

Questo dettaglio porta a una seconda considerazione: per aver successo, il proprio video dovrà presentare sottotitoli. Siccome la maggioranza degli utenti lascia l'audio spento durante la riproduzione, la visione di uno speaker che muove la bocca non susciterà ovviamente alcun interesse. Riportare la trascrizione fedele del discorso, di conseguenza, manterrà alta l'attenzione: è quanto sostiene The Drum, nel sottolineare come i filmati sottotitolati vedano un aumento del 12% dei tempi totali di visualizzazione rispetto alla media.

Tutto e subito

A differenza di altre piattaforme, quali ad esempio YouTube e Vimeo, dove gli utenti scelgono un video e sono disposti a spendere anche diversi minuti per guardarlo, la fruizione sui social è molto più veloce e frettolosa. Nella maggior parte delle evenienze, gli utenti interrompono la riproduzione in caso la loro attenzione non sia stata catturata entro i primi 9 secondi.

Questo breve lasso di tempo, di conseguenza, non può essere sprecato con sigle e noiosi titoli: è invece necessario entrare immediatamente nel vivo della comunicazione, fornendo informazioni mirate affinché l'utente rimanga connesso. Il consiglio è quello di annunciare subito il tema, magari approfittando anche di una domanda che stimoli l'utente a partecipare, mettendo in evidenza il proprio brand.

Chi non riuscisse a rinunciare all'agognata sigla, la potrà inserire dopo la soglia dei 10-15 secondi, quando si spera lo spettatore sia stato già catturato nella visione.

Titolo e SEO

Per la diffusione sui social network, la scelta di un buon titolo diventa fondamentale. Sebbene le principali piattaforme non abbiano mai svelato troppi dettagli sul funzionamento dei loro algoritmi, e su come questi agiscano per mostrare un contenuto nel feed di determinati utenti, sembra che i filmati ottimizzati a livello di titolo raggiungano molte più visualizzazioni. Per comprendere quali siano le chiavi più gettonate occorre affidarsi ai motori di ricerca e alle classiche tecniche SEO o, ancora, ai tool offerti dalle stesse piattaforme social. OpenGraph di Facebook, ad esempio, potrebbe tornare molto utile in questo senso.

Lo scorso anno, sempre come riporta il già citato The Drum, è stata condotta un'analisi sui 33.000 video più popolari su Facebook, ed è emerso come i titoli in grado di raccogliere più successo sono quelli che stuzzicano la curiosità dello spettatore, rinvolgendosi allo stesso in modo diretto. Tra gli esempi più lampanti, "5 modi per", "Quello che ti serve per", "Cose che devi sapere per" e molti altri ancora.

Via Smart Insights

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