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Unity, ecco come avvieremo le applicazioni su Ubuntu

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Ormai è già passato un po´ di tempo da quando Shuttleworth su un palco ha annunciato Unity, il nuovo progetto di interfaccia grafica portato avanti da Canonical e Ayatana, il dipartimento dedicato all´esperienza utente dell´azienda; a lungo abbiamo atteso che venissero aggiunte parti mancanti all´interfaccia, e finalmente veniamo accontentati da alcuni mockup che, seppur non ancora operativi, mostrano come verranno gestite le applicazioni a livello utente, attraverso quello che è stato nominato Applications Place.

Realizzate per mezzo del metodo wireframe, le immagini mostrano come i programmi installati verranno lanciati attraverso icone, non facendo uso di menu in modo simile a GNOME. Il desktop di Unity somiglierà quindi molto ad Ubuntu Netbook Edition, con elementi però presi da altri progetti come GNOME Shell e alcuni componenti per facilitare la ricerca dell´applicazione cercata. In definitiva quindi lo sviluppo di Unity procede, anche se in direzioni che, purtroppo, non mi sento di condividere.

Tutta questa voglia di innovazione infatti sta portando dalla parte sbagliata gli sviluppatori, che continuano, sia con Ubuntu Netbook Edition che con questo Unity, che con molte altre soluzioni, a voler trasformare le nostre macchine con interfacce moderne e ben disegnate, in macchine che sono moderne ma propongono sempre più interfacce simili a quelle degli smartphone. Unity, a mio modo di vedere, ha del potenziale, ma fornire una gestione degli applicativi di questo tipo non risulta una scelta vincente.

Diversamente, il punto di forza di Unity sarà la piena compatibilità con gli standard di FreeDesktop, che consentirà ai programmatori di interagire facilmente con l´ambiente non costringendo nessuno ad imparare l´utilizzo di nuove API per specificare il comportamento delle applicazioni: sappiamo tutti infatti come l´anarchia nei confronti degli standard possa portare a gravi incompatibilità con il substrato del sistema.

Ovviamente tutte queste novità sono attese per Ubuntu 10.10, e Canonical non farà mancare nulla ai suoi utenti, dichiarandosi disposta ad una sorta di brainstorming con programmatori e produttori per l´integrazione non solo di tutte le applicazioni caratteristiche di Ubuntu, ma di eventuali programmi specifici di KDE, nel caso in cui dovessero servire. Per informazioni più precise, questo post di Canonical sul blog ufficiale dell´azienda viene costantemente aggiornato con i piani riguardo l´interfaccia.

Secondo voi la direzione intrapresa è quella giusta? Le caratteristiche sono vincenti rispetto alle altre interfacce, o anche a voi pare che l´interfaccia sia eccessivamente semplificata?

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