La sicurezza informatica in ambito sanitario è ormai una questione di vita o morte. Questo è quanto emerso dall’attacco informatico che ha colpito Synnovis, fornitore di servizi patologici per il NHS britannico. L’attacco, perpetrato dal gruppo criminale Qilin, ha avuto conseguenze drammatiche, causando ritardi critici nella consegna dei risultati diagnostici e contribuendo al decesso di un paziente.
L'attacco ranomware
L’attacco ransomware ha compromesso i dati sensibili di oltre 900.000 persone, evidenziando ancora una volta quanto il settore sanitario sia vulnerabile ai cyber attacchi. Gli ospedali londinesi coinvolti hanno subito gravi disservizi, con i criminali che hanno minacciato di pubblicare informazioni mediche riservate. In questo contesto, il paziente deceduto non ha potuto ricevere tempestivamente i risultati delle analisi del sangue necessarie per le cure salvavita.
Tragiche vulnerabilità
Questo episodio tragico mette in luce le nuove vulnerabilità introdotte dalla digitalizzazione nel settore sanitario. Sebbene la tecnologia offra numerosi vantaggi, essa rende i dati sanitari un obiettivo allettante per i criminali informatici. I dati sanitari, infatti, hanno un valore economico elevato sul mercato nero e possono essere utilizzati in schemi di estorsione. Le conseguenze di tali attacchi non si limitano più alla violazione della privacy o a perdite economiche, ma si traducono direttamente in rischi per la vita dei pazienti.
L'esito fatale dell'interruzione nei servizi diagnostici essenziali
Il caso dell’NHS dimostra chiaramente come le interruzioni nei servizi diagnostici essenziali possano avere esiti fatali. La necessità di proteggere i sistemi informatici nel settore sanitario è quindi più urgente che mai.
Gli esperti raccomandano un approccio difensivo su più livelli, che includa la formazione del personale - elemento quanto mai fondamentale -, l’implementazione di software di protezione avanzati e l’adozione di protocolli di risposta rapida agli incidenti. Inoltre, è essenziale che istituzioni sanitarie e governi collaborino per stabilire standard di sicurezza comuni e condividere informazioni sulle minacce emergenti.