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Tim Berners-Lee: Facebook e Apple minacciano la neutralità  del Web

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Sul sito della rivista statunitense Scientific American è stato pubblicato in anteprima un articolo del "Signor Internet" Tim Berners-Lee che verrà  inserito nel numero in uscita a dicembre.

In questo articolo Berners-Lee rivendica il carattere democratico e libero del Web, ovvero di "una applicazione che gira su Internet grazie a milioni di computer che condividono un piccolo insieme di protocolli open source". Tale carattere sarebbe a rischio, minacciato da alcune "individualità " che agiscono nella direzione opposta, quella della frammentazione e della "possessione".

Tim Berners-Lee sottolinea come negli ultimi anni si stia seguendo un approccio di chiusura nei confronti della Rete: si sta perdendo la visione di insieme a favore di una frammentazione in "zone", in aree chiuse e separate tra loro.

Alcuni tra i più diffusi social network, come ad esempio Facebook, LinkedIn e Friendster, raccolgono nei loro immensi database una grandissima quantità  di informazioni sui loro milioni di utenti, come ad esempio gli indirizzi email, le date di compleanno, cosa piace e cosa non piace, quali sono le nostre amicizie e chi sono le persone nelle nostre fotografie: un vastissimo insieme di informazioni che però può essere utilizzato solo all'interno della rete sociale stessa, andando contro i principi di condivisione e riuso dell'informazione che sono tra quelli alla base di Internet e del Web, perché in questo modo "sì, le nostre pagine sono sul Web, ma i nostri dati no".

L'analisi del "padre" di Internet prosegue trattando gli "open standard", ovvero tutti gli standard che sono liberamente fruibili sulla rete, minacciati anch'essi da alcune aziende che utilizzando protocolli proprietari creando dei "mondi chiusi" verso l'esterno, come ad esempio il sistema iTunes della Apple. Questo sistema infatti permette di accedere alle risorse utilizzando URL che iniziano con "iTunes:" piuttosto che con "http:": una tale risorsa è dunque raggiungibile e utilizzabile solo all'interno del mondo-sistema iTunes, creando un mercato chiuso e legato esclusivamente al pensiero e alla politica aziendale.

L'intervento di Berners-Lee si chiude con una frase bellissima: "The goal of the Web is to serve humanity", lo scopo del Web è servire l'umanità ; quello che costruiamo noi oggi sarà  al servizio di chi verrà  dopo di noi, i quali potranno realizzare cose che noi stessi non possiamo neanche immaginare.

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