A poco più di un mese di distanza dalla sua terza rielezione come Debian Project Leader Stefano ´Zack´ Zacchiroli, indiscusso punto di riferimento della distribuzione universale, in un´intervista pubblicata su iTWire si racconta e racconta dei due anni trascorsi da DPL e della strada intrapresa da Debian in questo frangente.
Lo scorso marzo, a conferma della sua natura open source, Debian è entrata a far parte della Open Source Initiative (OSI) ed ha delineato una propria politica riguardo i brevetti - pubblicata come FAQ sul proprio sito - grazie anche alla Software Freedom Law Center, un servizio legale in materia di brevetti gratuito a disposizione degli sviluppatori FLOSS.
Il FUD dei brevetti è sbagliato perché aumenta l´effetto negativo Debian
Considerando che l´OSI si sta rinnovando verso quella direzione [di battaglie politiche], e la storia in comune tra Debian e OSI, aveva senso intervenire e contribuire per rinnovare l´organizzazione. In questo modo possiamo mostrare il supporto di Debian per le battaglie politiche di rilievo per il Software Libero, inclusa l´abolizione dei brevetti software
Negli ultimi anni è stato facilitato l´ingresso a nuovi sviluppatori e manutentori, basandosi sull´effettivo apporto fornito alla distribuzione - ad esempio con patch e segnalazione di bug - in quello che Zacchiroli chiama spiritosamente "sito di pignoleria":
Stiamo facendo molto bene in termini di nuovi sviluppatori. Abbiamo un aumento netto medio di circa 30 nuovi Debian Developers all´anno negli ultimi due anni, ed abbiamo il doppio di nuovi Debian Maintainers all´anno.
Non manca anche una domanda sul rapporto tra Debian e le sue derivate, con ovviamente Ubuntu tra le prime. Per quest´ultima Zacchiroli può dirsi, anche se non del tutto, soddisfatto:
[...] due anni dopo, come ho riportato nel recente UDS, la quantità di patch inviate da Ubuntu a Debian è al massimo
Prima di tutto, mi rammarica l´assenza facilmente portabile