L'Autorità britannica per la concorrenza (CMA) ha deciso di non avviare alcuna indagine per fusione riguardo alla partnership tra Microsoft e OpenAI, concludendo che tale alleanza non rientra nei parametri stabiliti dal Enterprise Act 2002, la legge sulle pratiche anticoncorrenziali del Regno Unito. Questa decisione arriva dopo un'accurata valutazione della relazione tra le due aziende, che ha preso in considerazione vari aspetti della loro cooperazione.
In un comunicato ufficiale, la CMA ha affermato che, sebbene Microsoft eserciti una "notevole influenza" sulla politica commerciale di OpenAI, non detiene un controllo effettivo che giustifichi una fusione ai sensi delle normative antitrust. "Non vi è stato alcun cambiamento sostanziale nel controllo" che possa portare a una situazione di fusione, ha dichiarato l'autorità.
L'indagine era stata avviata nel dicembre 2023, in seguito alla crescente preoccupazione che Microsoft avesse acquisito un potere maggiore su OpenAI, soprattutto dopo il ruolo cruciale della compagnia nel favorire la rielezione del CEO di OpenAI, Sam Altman, nel novembre 2023. La CMA temeva che questa crescente influenza potesse ridurre la concorrenza nel settore dell'intelligenza artificiale (IA) nel Regno Unito, limitando l'accesso dei concorrenti ai modelli di OpenAI e ostacolando lo sviluppo di mercati legati al calcolo accelerato.
Secondo la CMA la partnership ha indebolito l'influenza di Microsoft su OpenAI
Tuttavia, la situazione ha preso una piega diversa con i recenti sviluppi nella partnership. Nel gennaio 2025, Microsoft ha rinegoziato i termini del suo accordo di cloud computing con OpenAI, passando a un modello che conferisce a Microsoft un "diritto di prelazione" su determinati carichi di lavoro, ma senza garantire un controllo esclusivo. Inoltre, Microsoft ha rinunciato ai suoi piani di acquisire un posto nel consiglio di amministrazione di OpenAI, e l'azienda ha anche accettato di consentire a OpenAI di costruire capacità di calcolo supplementari, grazie a un accordo con l'investitore SoftBank.
La CMA ha osservato che gli sviluppi recenti della partnership hanno indebolito piuttosto che aumentato l'influenza di Microsoft su OpenAI. Questo ha portato a una revisione della posizione iniziale, sottolineando come non ci sia una chiara distinzione tra i fattori che determinano "influenza materiale" e quelli che portano a un controllo effettivo.
L'autorità per la concorrenza del Regno Unito continua a monitorare attentamente il settore dell'intelligenza artificiale, ma non ha trovato prove di pratiche anticoncorrenziali. Nel novembre 2024, infatti, ha approvato anche l'accordo tra la società madre di Google, Alphabet, e il concorrente di OpenAI, Anthropic.