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Raspberry Pi OS: l'utente di default "pi" è stato deprecato

Raspberry Pi OS: rimosso l'utente "pi" per motivi di sicurezza
Raspberry Pi OS: l'utente di default
Raspberry Pi OS: rimosso l'utente "pi" per motivi di sicurezza
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In queste settimane il team di sviluppatori della Raspberry Pi Foundation ha rilasciato una nuova stable release di di Raspberry Pi OS, ovvero la distribuzione Linux di riferimento per la nota board ARM low-cost Raspberry Pi. La build 04-04-2022 si basa sui pacchetti software presenti nei repository di Debian 11 “Bullseye” ed introduce diverse novità interessanti che migliorano notevolmente la sicurezza, le performance ed in generale l'esperienza utente. Una delle innovazioni più interessanti riguarda il completo abbandono dell'utente di default "Pi". A partire da questa nuova versione infatti il programma d’installazione e configurazione della distribuzione, chiamato piwiz, è stato riconfigurato cosi da eseguire tutto il procedimento in una sessione di lavoro con un utenza dedicata. Tale utenza verrà poi messa da parte per usare quella impostata dal proprietario del device.

Tale impostazione consente di ottenere una distribuzione molto più sicura. In questo modo infatti un attaccate non potrà più sfruttare le credenziali di "default", magari lasciate attive per errore dagli utenti, per prendere possesso in remoto del sistema ed operare possibili furti di dati oppure per installare un malware di qualche genere. Oltretutto durante l'installazione del sistema operativo il tool piwiz si occuperà di avviare il pairing delle keyboard e degli altri dispositivi bluetooth automaticamente, semplificando quindi la vita alle persone sin dalle prime fasi di setting.

Altra novità davvero importante introdotta in tale release è il supporto iniziale per le sessioni con il nuovo display server Wayland. Gli sviluppatori di Raspberry Pi OS non hanno ancora in programma di pensionare l'ormai vetusto Xorg, anche perché ancora oggi molti programmi dipendono da esso per potersi eseguire correttamente. Inoltre i coder del progetto ci tengono a precisare che tale supporto è ancora in fase sperimentale dunque non si garantisce un workflow stabile. Tuttavia gli utenti più curiosi possono già provare a sperimentare con Wayland.

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