Dal 2 febbraio è ufficialmente in vigore il Regolamento europeo sull'Intelligenza Artificiale (AI Act), una normativa che segna un'importante evoluzione nel controllo di questa tecnologia. L'atto legislativo, approvato dal Parlamento Europeo nel marzo scorso, introduce una classificazione dei sistemi di intelligenza artificiale in base al livello di rischio che comportano. In particolare, il regolamento vieta l’impiego di applicazioni considerate pericolose per i diritti fondamentali e la sicurezza delle persone.
Tra le tecnologie proibite figurano i sistemi di valutazione sociale che assegnano punteggi ai cittadini in base al loro comportamento, influenzandone l’accesso a servizi o opportunità. Sono inoltre bandite le applicazioni che manipolano in modo subdolo le decisioni umane, sfruttando tecniche persuasive difficilmente riconoscibili. Un’attenzione particolare è stata riservata alla protezione dei soggetti più vulnerabili: sono vietati i sistemi che approfittano di debolezze cognitive, emotive o economiche degli individui.
Il regolamento interviene anche sull'uso delle tecnologie biometriche. Viene proibito l’impiego di algoritmi in grado di dedurre caratteristiche personali sensibili, come l’orientamento sessuale, a partire da dati biometrici. Un’ulteriore restrizione riguarda il riconoscimento facciale in tempo reale negli spazi pubblici da parte delle forze dell’ordine, sebbene siano previste eccezioni per situazioni di emergenza o esigenze di sicurezza pubblica.
Ulteriori ambiti regolamentati dall'AI Act
Un altro ambito regolamentato è quello dell’analisi delle emozioni in contesti lavorativi e scolastici, impedendo alle aziende e alle istituzioni di monitorare gli stati emotivi delle persone. Infine, viene impedita la creazione o l’espansione di database destinati al riconoscimento facciale, evitando così possibili abusi nell’uso di queste tecnologie.
Le imprese che non rispetteranno queste disposizioni rischiano sanzioni economiche significative, con multe che possono raggiungere i 35 milioni di euro o il 7% del loro fatturato annuo globale. Tuttavia, l’effettiva applicazione delle sanzioni non sarà immediata, poiché il regolamento prevede un periodo di transizione per consentire alle aziende di adeguarsi alle nuove norme.
L’AI Act rappresenta un passaggio fondamentale nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, restano aperte alcune questioni, come l’armonizzazione di questa normativa con altre leggi europee e le implicazioni pratiche del suo enforcement. Sarà necessario monitorare l’evoluzione del quadro normativo per valutare l’impatto effettivo di queste nuove regole sulla società e sulle imprese.