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NGINX 1.4.0 rilasciato: SPDY e proxying WebSocket

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La versione 1.4.0 di NGINX, server web particolarmente utilizzato in ambiti ad alto carico dove le performance sono cruciali, è stata rilasciata a conclusione dello sviluppo della serie 1.3.x. Subito dopo il rilascio, tutto il codice nei repository è stato migrato al sistema di version control Mercurial.

La funzionalità cardine di questa release è l´implementazione, anche se non tra le opzioni di compilazione abilitate di default, del protocollo SPDY. SPDY è un protocollo di comunicazione sponsorizzato da Google che mira a sostituire l´ormai datato HTTP, non del tutto pensato per l´evoluzione della rete avvenuta negli ultimi 20 anni. Ad aver realizzato il lavoro non è stata però Big G, bensì Automattic, l´azienda che si occupa dello sviluppo di WordPress.

Tra le funzionalità che invece vanno da subito a costituire punti di forza del web server ci sono il modulo gunzip, che permette di decomprimere contenuti compressi per i client che non hanno la possibilità di farlo; il modulo di geolocalizzazione guadagna il supporto a IPv6, mentre il filtro per le immagini può ora eseguire il deinterlacciamento. Infine, il supporto al proxying WebSocket permette a NGINX di cambiare al volo il protocollo di comunicazione in uso a seconda delle necessità del client, senza per questo perdere la connessione.

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