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Meta vince la causa contro NSO Group per l'uso illecito dello spyware Pegasus contro WhatsApp

Meta ottiene 167 milioni di dollari in danni da NSO Group per l'uso illecito dello spyware Pegasus su WhatsApp.
Meta vince la causa contro NSO Group per l'uso illecito dello spyware Pegasus contro WhatsApp
Meta ottiene 167 milioni di dollari in danni da NSO Group per l'uso illecito dello spyware Pegasus su WhatsApp.
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Un giudice statunitense ha emesso una sentenza storica contro NSO Group, imponendo un risarcimento record di oltre 167 milioni di dollari a favore di Meta. La disputa legale, che ha avuto origine nel 2019, riguarda l’uso illecito dello spyware Pegasus per compromettere la piattaforma di WhatsApp. Secondo l'accusa, il software malevolo è stato utilizzato per infettare i dispositivi di circa 1.400 persone in 20 paesi, tra cui giornalisti e attivisti per i diritti umani.

La vicenda si concentra sull'uso di tecniche avanzate di sorveglianza che sfruttavano le videochiamate di WhatsApp, anche quando gli utenti non rispondevano alla chiamata. Questo metodo ha sollevato gravi preoccupazioni in merito alla privacy digitale e alla sicurezza degli utenti, portando a una lunga battaglia legale tra le due parti.

La sentenza include un risarcimento di 444.719 dollari per danni compensativi e una cifra significativa di 167.254.000 dollari per danni punitivi. Già nel 2022, il tribunale aveva stabilito che NSO Group aveva violato il Computer Fraud and Abuse Act degli Stati Uniti, aprendo la strada a questa decisione. Questa condanna rappresenta un forte messaggio contro l’uso non etico di strumenti di sorveglianza.

Le dichiarazioni del vicepresidente delle comunicazioni globali di WhatsApp

Carl Woog, vicepresidente delle comunicazioni globali di WhatsApp, ha definito il verdetto un passo cruciale per proteggere gli utenti da pratiche che mettono a rischio la loro sicurezza. Ha inoltre sottolineato che Meta intende destinare i fondi recuperati al sostegno di organizzazioni che lavorano per la difesa dei diritti digitali. Questo approccio rafforza l’impegno dell’azienda nella tutela della privacy digitale e nella lotta contro l'abuso di tecnologie invasive.

Tuttavia, NSO Group non intende arrendersi. Attraverso il portavoce Gil Lainer, l'azienda ha annunciato l'intenzione di presentare appello, sostenendo che il loro software non può essere utilizzato su numeri telefonici statunitensi e che WhatsApp non avrebbe subito danni concreti. Lainer ha descritto la sentenza come una tappa intermedia in un processo legale che potrebbe protrarsi ancora a lungo.

Lo spyware Pegasus è al centro di controversie internazionali per il suo utilizzo da parte di regimi autoritari nella sorveglianza di dissidenti politici e attivisti. La decisione del tribunale statunitense potrebbe stabilire un precedente importante per la regolamentazione di un settore spesso privo di controlli rigorosi. Tuttavia, l’esito finale dipenderà dall’andamento del processo d’appello.

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