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Meta e la nuova funzione cloud: tramite Facebook potrà accedere alla tua galleria privata, allarme per la privacy

Meta introduce il cloud processing, accedendo a foto private per suggerimenti creativi. Tutti i dubbi sulla privacy e le implicazioni future.
Meta e la nuova funzione cloud: tramite Facebook potrà accedere alla tua galleria privata, allarme per la privacy
Meta introduce il cloud processing, accedendo a foto private per suggerimenti creativi. Tutti i dubbi sulla privacy e le implicazioni future.
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Meta ha recentemente lanciato una nuova funzione di cloud processing che sta generando un acceso dibattito sul tema della privacy. La funzione, attualmente in fase di test, consente l’accesso diretto alle foto private degli utenti, caricandole automaticamente sui server dell’azienda per analizzarle e offrire suggerimenti creativi. Sebbene prometta di migliorare l’esperienza utente, questa novità ha sollevato preoccupazioni tra gli esperti di riservatezza dei dati.

La funzionalità si attiva tramite un pop-up che appare durante la pubblicazione di Storie su Facebook, invitando gli utenti a consentire l’accesso alla loro galleria fotografica. Una volta concessa l’autorizzazione, Meta può esaminare l’intera libreria di immagini presente sul dispositivo, caricando i contenuti sui propri server per generare proposte creative come collage o montaggi tematici. Tuttavia, questa operazione ha suscitato interrogativi sull’effettiva sicurezza dei dati personali e sul loro utilizzo futuro.

Dati privati e intelligenza artificiale: promesse e sospetti

Secondo il portavoce di Meta, Ryan Daniels, i contenuti acquisiti non verrebbero utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale. Nonostante queste rassicurazioni, permangono dubbi significativi, soprattutto considerando che l’azienda non ha fornito garanzie esplicite sul futuro utilizzo delle informazioni raccolte. A differenza di servizi simili, come Google Foto, Meta non ha chiarito in modo trasparente se i dati potrebbero essere impiegati per altri scopi in futuro.

La società sostiene che l’obiettivo principale sia quello di migliorare l’esperienza utente, offrendo suggerimenti personalizzati per eventi specifici come compleanni o matrimoni. Inoltre, garantisce che i contenuti elaborati restino visibili esclusivamente al proprietario, a meno che non vengano condivisi esplicitamente. Tuttavia, queste affermazioni non sono riuscite a dissipare completamente le preoccupazioni degli utenti e degli esperti di privacy.

Incongruenze e controllo dei dati

Un aspetto che ha destato particolare perplessità riguarda la gestione temporale dei contenuti. Meta dichiara che vengono analizzate solo immagini risalenti a non più di 30 giorni, ma diversi utenti hanno segnalato di aver ricevuto suggerimenti basati su fotografie più datate. Questo ha sollevato dubbi sulla reale portata dell’accesso ai dati personali e sulla trasparenza delle politiche aziendali.

Per coloro che desiderano disattivare il servizio, è possibile farlo attraverso le impostazioni di Facebook. L’azienda assicura che i file già acquisiti verranno eliminati dai server entro un mese dalla disattivazione della funzione. Tuttavia, questa garanzia non è sufficiente a placare le preoccupazioni di chi teme un uso improprio dei dati acquisiti.

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