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Meta accusata di aver usato libri piratati per addestrare l'AI

Meta è finita sotto accusa, colpevole di aver violato il copyright utilizzando milioni di libri piratati per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale.
Meta accusata di aver usato libri piratati per addestrare l'AI
Meta è finita sotto accusa, colpevole di aver violato il copyright utilizzando milioni di libri piratati per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale.
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Meta, la compagnia madre di Facebook e Instagram, è finita sotto accusa in una class action che la ritiene colpevole di aver violato il copyright utilizzando milioni di libri piratati per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Questa accusa arriva in seguito alla pubblicazione di documenti legali che rivelano l'utilizzo da parte della compagnia di enormi quantità di dati provenienti da shadow libraries, siti internet noti per la distribuzione illegale di materiale protetto da copyright.

Secondo i documenti, Meta avrebbe sfruttato ben 81,7 terabyte di dati, raccogliendo contenuti da piattaforme che diffondono opere senza il consenso degli autori. Queste informazioni sono emerse grazie alla divulgazione di documenti interni che rivelano come alcuni dipendenti dell'azienda avessero sollevato forti preoccupazioni etiche riguardo all'uso di tale materiale, considerando il comportamento come una palese violazione dei diritti d'autore. Nonostante queste preoccupazioni, l'uso di questi dati sembra essere stato approvato da alti livelli dirigenziali, inclusi i vertici dell'azienda, con una presunta approvazione da parte dello stesso CEO Mark Zuckerberg.

Una situazione che ha generato molte polemiche

La situazione ha creato non poche polemiche, tanto che alcuni dipendenti hanno deciso di utilizzare VPN per nascondere la loro identità mentre scaricavano i dati piratati. Questa mossa, apparentemente adottata per evitare di essere individuati, ha alimentato ulteriormente le accuse di negligenza e violazione della legge da parte di Meta.

La vicenda solleva interrogativi molto rilevanti riguardo all'uso dei dati per addestrare algoritmi di intelligenza artificiale. La questione centrale riguarda l'etica e la legalità nell'impiego di contenuti protetti da copyright senza il permesso degli autori o dei detentori dei diritti. Questo caso evidenzia come la raccolta e l'utilizzo di dati illegali possano compromettere non solo la privacy e la protezione del diritto d'autore, ma anche la reputazione delle aziende coinvolte, con potenziali gravi conseguenze legali e morali.

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